Il battesimo del Quartierista è una cerimonia unica nella propria vita, sacramento laico, personale, perpetuo ed inscindibile di appartenenza ad un Quartiere e segna l’ingesso nel mondo della Giostra del Saracino, la tradizione più rappresentativa dell’identità aretina.
Come sappiamo la città è suddivisa in quartieri, tutti i cittadini di Arezzo possono farne parte ed avere la qualifica di quartierisita, così è disciplinato dal Regolamento della Giostra del Saracino che lo specifica all’art 18 il quale ci dice che sono “Quartieristi”:
“I cittadini che manifestano la propria adesione ideale al Quartiere o prendono parte, anche sporadicamente, all’attività sociale, indipendentemente dal rapporto di associazione…”
Si evince chiaramente che si richiede un impegno di adesione che può essere anche solo ideale e non necessita di una partecipazione costante.
In poche parole tutti i cittadini per il solo fatto di ‘scegliere’ un quartiere di appartenenza possono qualificarsi come quartieristi; con ciò si evidenzia la volontà di darne il più ampio spettro e la capacità di coinvolgimento maggiore possibile. Questo si può ben ritenere in ossequio al principio base che la Giostra sia considerata e sentita di tutta la città e aperta alla partecipazione di tutti.
Diversa quindi dalla qualifica di socio che è un step successivo per la quale, oltre alle ordinarie incombenze amministrative, i parametri sono forniti dall’art 17, che per analogia indicano anche a quale Quartiere si dovrebbe aderire:
“… a) i residenti nel territorio di competenza del Quartiere; b) gli ex residenti, trasferiti fuori dal territorio di competenza, che desiderano mantenere il legame con il Quartiere di provenienza; c) i non residenti di dimostrata passione quartieristica, che manifestano la volontà di consolidare la propria adesione al Quartiere con l’assunzione di un legame associativo”
Emerge che il criterio principe per ottenere “la tessera” è la residenza, ma il punto “b” e soprattutto il “c” allargano le maglie fino ad una ammissione basata su di una dimostrata adesione volontaria sovrapponibile a quanto precedentemente disciplinato.
Con le cerimonie del battesimo si intende quindi consacrare con solennità solo lo status di quartierista, le cui liturgie non sono normate dal Regolamento generale e non sono obbligatorie, ma sono lasciate alle iniziative dei singoli Quartieri che possiamo ripercorrere:
A Sant’Andrea la tradizione del battesimo del quartierista è stata ufficializzata nell’anno 2000 sotto il rettorato di Mario Brigidi per venire incontro alle richieste di intere famiglie di quartieristi, che sulla scia delle contrade senesi, volevano creare una vera e propria discendenza familiare legata ai colori del quartiere. La cerimonia, laica ma celebrata in presenza del prete di Sant’Agostino, si svolge nella sala d’armi Enzo Piccoletti ogni 30 novembre, giorno del patrono del quartiere Sant’Andrea Apostolo. Il battesimo avviene alla presenza di Rettore, Capitano e Cancelliere in abiti da Giostra, oltre che ai due vessilliferi recanti stemma e Santo e ad alcune damigelle; apre la cerimonia il Capitano dichiarando:
“Io (…) Capitano di Quartiere, apro ufficialmente la cerimonia del Battesimo dei Quartieristi. Il Rettore (…), per il mandato conferitogli dal Consiglio consegnerà il Fazzoletto Biancoverde a maggior Gloria ed Onore di Sant’Andrea Nostro Patrono.”
In seguito il Rettore pronuncia le seguenti parole all’indirizzo del battezzato:
“In nome del Popolo di Porta Sant’Andrea ti cingo con il Fazzoletto Biancoverde, simbolo del nostro Quartiere. Portalo con orgoglio e spirito d’emulazione per tutta la tua vita.”
A Porta Crucifera possiamo risalire fino ad una cerimonia del 1° settembre 1966 quando l’allora dirigenza predispose davanti alla sede una consegna di fazzoletti ai bambini del quartiere annotandone il nome in un libro, andata poi in disuso è stata rinnovata a metà anni 2000 per poi avere una definitiva liturgia nel 2016.
Celebrata nella sala delle lance in concomitanza con i festeggiamenti del patrono San Martino l’11 novembre è officiata dal Rettore e dal Capitano con esposizione dei vessilli del quartiere e del Santo Martino, arricchisce la cerimonia la vestizione in abiti giostreschi di altri figurati. Alla presenza dei battezzandi il Rettore recita solennemente la “Promessa del Quartierista”:
“Per virtù di nascita, di residenza, di tradizione familiare o per scelta che renderai sempre più consapevole, tu da oggi appartieni al Quartiere di Porta Crucifera. Siano sempre i tuoi pensieri e i tuoi comportamenti alti come la sua Croce e fulgidi come le sue torri, possano i tuoi occhi vedere spesso i suoi colori alla vittoria e nel tuo cuore sempre alberghino sentimenti degni della sua gloria. Nel dì della festa di San Martino nostro patrono”
Dopodichè singolarmente ogni battezzando viene chiamato al cospetto del Capitano, il quale completa la cerimonia consegnando un attestato ed un fazzoletto e recitando la seguente frase:
“Da oggi e per sempre sei parte del glorioso Quartiere di Porta Crucifera”.
“Con i poteri conferitimi dal Popolo Giallo Cremisi e con la benedizione dei Santi Lorentino e Pergentino, nostri protettori, ti battezzo Chimerotto a vita. Porta sempre con orgoglio i colori giallocremisi che da oggi ti appartengono. Con fede li rispetterai, difendendoli con la forza di vero quartierista, tramandandoli ai tuoi figli per sempre maggiori glorie di Porta del Foro”
Questa è la formula con la quale dal 28 agosto del 1997, il quartiere di Porta del Foro battezza i propri chimerotti regalandogli il fazzoletto del quartiere ed una pergamena. L’allora Rettore Giancarlo Felici decise di istituire questa cerimonia in occasione del Te Deum che sarebbe stato svolto in caso di vittoria. Un’istituzione analoga al battesimo senese, adottato per la prima volta dalla Contrada della Chiocciola nel 1949, da cui Felici prese spunto.
I primi battesimi hanno avuto luogo presso la chiesa di San Domenico, dove tutt’oggi il quartiere giallo cremisi si reca prima di ogni Giostra per la benedizione. Si sono poi tenuti presso la chiesetta dei Santi Lorentino e Pergentino, in via Marco Perennio. Nel 2011, causa il mancato arrivo di vittorie dal 2007, è stato deciso di battezzare i chimerotti con un’apposita cerimonia a loro dedicata; da tale data il quartiere consacra ai propri colori anche in caso di mancate vittorie i bimbi e gli adulti che ne fanno richiesta. L’ultimo battesimo si è tenuto domenica 2 giugno 2019, presso la vecchia chiesa dei Santi Lorentino e Pergentino in via Cavour.
Il quartiere di Porta Santo Spirito non ha nel suo cerimoniale annuale la cerimonia del Battesimo del quartierista. Ai Bastioni infatti tale cerimonia si è tenuta una sola volta nella sua storia. Correva l’anno 2008 quando sabato 17 maggio si celebrò il rituale del battesimo di Santo Spirito. La cerimonia si tenne nel salone delle Lance d’Oro in via Niccolò Aretino. In quel periodo non era ancora stato inaugurato la sede museale attuale di via Spinello. La celebrazione del battesimo fu celebrata dal Rettore della Colombina il rituale recitava:
“Il Quartiere di Porta Santo Spirito accoglie te (il nome del battesimato) con l’auspicio che i colori e i valori della Colombina guidino sempre la tua vita di quartierista”.
Il salone delle Lance d’Oro accolse un altissimo numero di quartieristi che parteciparono e si prestarono al battesimo della Colombina. Ad ogni quartierista battesimato fu consegnata dal Rettore una pergamena.
Leonardo Maccioni
Riccardo Pichi
Elisa Capponi
Roberto Turchi