Negli anni dopo la II Guerra mondiale la Giostra denunciava gravi carenze gestionali e si auspicava un governo più adeguato, infatti dal 1953[1] si correva solo una volta all’anno[2], le sedi dei Quartieri erano (per i più fortunati) uno stanzone, la macchina organizzativa partiva giusto un mesetto prima, i costumi ognuno si lavava il proprio e ‘vestirsi’ era pure una buona scusa per avere licenze dalla naia. I Quartieri (non…) coprivano le proprie spese con la questua, i cavalieri in gran numero erano forestieri arrivando in città giusto una settimana prima della Giostra e gli aretini erano ben distanti dall’appassionarsi in massa.
Questa situazione si protrasse ancora a lungo e tra le esigenze emerse anche quella di un campo prova unico per tutti i Quartieri, considerato però all’interno di un piano più ampio di rilancio della manifestazione: più prosaicamente bisognava che la Giostra sopravvivesse.
Ancora nel 1966 la situazione non era molto migliorata, la lizza si fermava poco dopo il Buratto non coprendo via Vasari[3], il moro era ‘più chiuso’ con maggiore reattività[4] e quell’anno vi furono ben 3 esordienti. La Lancia d’Oro dopo 8 anni, con 7 punti e un po’ di fortuna[5], tornò a Porta Crucifera[6]. E’ in questo anno che si ebbe l’iniziale svolta per la creazione di un campo prova in comune.
Il tutto partì il 21 settembre quando il Consiglio Comunale per rilanciare la manifestazione nominò una Commissione composta da Giacinto Marcantoni, Alberto Droandi, Vittorio Dini, Carlo Dissennati e come presidente il Sindaco Renato Gronchi[7]. Il loro compito era elaborare le soluzioni più opportune per un’organizzazione migliore della Giostra e, inoltre, fu deciso[8] di predisporre: “un maneggio nel costruendo giardino fuori Porta Trento e Trieste, ove creare un’armonica attrezzatura con tribune e pista per giostratori”, in cui svolgervisi allenamenti pubblici di tutti i giostratori al fine di “favorire la passione popolare”[9]. L’anno successivo effettivamente il Comune acquistò l’area del ‘Gioco del Pallone’.[10]
La Commissione nel mentre però non fu celere dato che solamente tre anni dopo, nel Luglio 1969, il Consiglio Comunale ne poté approvare le risultanze; ma fruttuosa, infatti produsse una Relazione sui problemi della Giostra con le possibili soluzioni e due nuovi Statuti: uno per il Comitato Aretino Giostra del Saracino che veniva allargato a componenti del mondo giostresco[11] (Presieduto dal Sindaco, ai membri istituzionali: Comune, Provincia, E.T.P., Camera di Commercio, E.N.A.L.; si aggiungevano: Primo Magistrato, Rettori, Presidente Ass. Sbandieratori.) e l’altro per la Magistratura della Giostra del Saracino che avrebbe assunto anche compiti propulsivi, di coordinamento, organizzativi, disciplinari e assumere iniziative sociali aggregative, lasciando al revisionato Comitato Aretino le incombenze amministrative e più generali.[12].
Nela Relazione era accolta con favore l’idea del campo prova unico e nelle sue risultanze ne sollecitava la creazione poichè i lavori a due anni dall’acquisto del terreno non erano ancora iniziati; ritenevano inoltre che la sua creazione avrebbe pure eliso il gravoso dispendio economico per l‘“assunzione di giostratori professionisti”.[13] A ciò collegato la Magistratura avrebbe dovuto: “Istituire una scuola equestre per l’addestramento di giovani giostratori dei quattro Quartieri”[14], avvalendosi anche di esperti esterni[15]; ai Quartieri restava il compito di fornire i cavalli[16].
Per entrare però in vigore dopo il passaggio in Consiglio Comunale i nuovi Statuti dovevano essere ratificati anche dagli altri Enti ed associazioni, ma piuttosto che una rapida approvazione si sommarono problematiche e ritardi. A rallentare l’iter concorsero anche le elezioni amministrative in cui Gronchi sarà sostituito nella carica di Sindaco da Aldo Ducci[17] ed addirittura per latitanze organizzative nel 1970 si rischiò seriamente di non correr Giostra.
Nel frattempo per il campo prova non si parlava più del Gioco del Pallone, ma di località la Cella, però dopo un’apertura iniziale il Comune fece marcia indietro[18]; infine nei vari passaggi gli Statuti erano stati emendati[19] e quindi sarebbero dovuti tornare in Consiglio Comunale.
Si arrivava così al 31 maggio 1971 quando finalmente venivano approvati i nuovi Organi[20], confermando alla Magistratura[21] l’impegno di istituire una scuola per giovani giostratori potendo avvalersi di esperti esterni.
Contemporaneamente si era sbloccato il campo prova alla Cella e sotto l’egida di Mario Capacci il Comune vi concesse di far montare il Buratto dove vi si allenò un primo nucleo di giostratori aretini oltre a quartieristi intenzionati a vestirsi da cavalieri di casata[22].
Dopo un iter lungo 5 anni prendeva quindi vita il primo stabile campo prova aretino dedicato ai giostratori della Giostra del Saracino.
Il primo Quartiere a rompere gli indugi e profittare della novità fu Sant’Andrea che già nel 1972 scelse come giostratore lo stesso Capacci[23] seguito nel 1973 da San Lorentino che decise di puntare per entrambe le cavalcature sui giostratori aretini Eugenio Vannozzi e Maurizio Gori provenienti entrambi alla Cella[24]; nello stesso anno Porta Crucifera e Sant’Andrea si affidavano rispettivamente a Donatino Gallorini e Tripolino Torrini come “addetti ai giostratori”[25] che possono essere considerati tra i primi allenatori di Lancia. La strada sarà ancora lunga, ma la linea era ormai tracciata.
Di pari passo la macchina organizzativa giostresca continuava ad ammodernarsi e nel 1976, anche grazie alla nuova gestione[26] e seppur non stabilmente, si era tornati a correre due Giostre all’anno[27] e nel 1978 veniva sciolto l‘E.N.A.L. liberando la Giostra dal suo soffocante cordone. Nell’ottobre 1979, anche a causa dei fatti di Giostra, fu formato un nuovo gruppo di lavoro la cui proposta venne dallo stesso Comitato, il gruppo era composto dal Sindaco, 2 membri per ciascun Quartiere e 4 Consiglieri Comunali[28] che darà avvio ad una nuova stagione di riforme tra cui nel 1980 la Magistratura riacquistava la specifica di organo di vigilanza e disciplina[29], sollevandola dalle altre incombenze, tra le quali, ormai superata dagli eventi, la scuola unica per giostratori.[30] Il resto, come si dice in questi casi: è storia.
Riccardo Pichi
[1] Tranne che nel 1960, quando si svolse la Giostra straordinaria in onore delle Olimpiadi a Roma.
[2] Di norma la prima settimana di settembre.
[3] C. Fardelli, 1966 2004 Giostra del Saracino, p 13-24; 2004. (L’esordiente Marcello Formica durante il primo giorno di prove cadde a causa dello scivolamento del cavallo sul lastricato).
[4] Ivi. (Marino Gallorini durante le prove fu colpito dal mazzafrusto perdendo un dente e venendo disarcionato con prognosi di 25 giorni).
[5] Ivi. (Per S. Lorentino l’esordiente Mario Castiglioni (il Texano) non riuscì a centrare il tabellone; per S. Andrea Tripolino Torrini prese tre, ma Assuero Favi (il Brutto) 1 solo punto; per S. Spirito Donatino Gallorini, dopo aver colpito un 4, prima di riconsegnare la lancia per esultare scese da cavallo incorrendo in due punti di penalizzazione.)
[6] Rettore Aurelio Raffaelli, Capitano Vittorio Farsetti, giostratori Ferdinando Leoni (Ganascia) e Marcello Formica
[7] Verbale seduta Consiglio Comunale, 21.09.1966, (Delib. n. 558).
[8] Ivi. (La proposta del campo prova unico era già stata approvata il giorno precedente dalla Giunta: Delib. n. 2210).
[9] Ivi
[10]C. Fardelli: op cit, p 24
[11]Verbale … 25.07.1969, (Delib. n. 679).
[12] Ivi
[13] Ivi, Relazione, p 7 (Sottolineavano che soluzioni simili erano già state adottate a Foligno, Ascoli e Faenza.)
[14] Ivi (Art 5 comma g)
[15] Ivi (Art 6)
[16] Stante almeno una interrogazione nella seduta del Consiglio Comunale 1966 già citato.
[17]C. Fardelli: op cit, p 37
[18]Ivi, p 37-38
[19]Ivi, p 41
[20]Verbale … 31.05.1971, (Delib. n. 473 Magistratura… e 474 Comitato Aretino…).
[21]Ivi (Tra gli altri: nomina il Maestro di Campo, il suo Vice e il Direttore di Campo (regista); durante la Giostra siede in campo e custodisce la Lancia d’Oro; sono eliminati i componenti degli Sbandieratori, così passando da 11 a 9, un loro rappresentante vi avrebbe preso parte quando l’argomento fosse stato inerente.)
[22]C. Fardelli: op cit, p 42: “Gli aspiranti giostratori più assidui oltre a Mario Capacci sono: Aurelio Zelli, Maurizio Boldi, Antonio Guida, Eugenio Vannozzi, Maurizio Gori”
[23]Ibi p 48 (S. Andrea avrebbe voluto far giostrare Franco Ricci, ma un infortunio lo escluse dalla competizione, richiamato Tripolino Torrini anche lui si fermò per guai fisici. L’anno successivo Capacci passerà a Crucifera).
[24]Ibi pp 50-51 (L’anno precedente con due giostratori forestieri … otteneva … un doppio 0. Scelse tra Eugenio Vannozzi, Maurizio Gori ed Aurelio Zelli; preferendo i primi due. Anche se l’esordio non fu proprio convincente, da allora, fino al 2004, i chimerotti correranno solo con giostratori aretini.
[25]Ibi p 51.
[26]Il 12 Gennaio 1976 era stato approvato dal Comitato lo “Statuto delle Società di Quartiere della Giostra del Saracino” uniformando regole organizzative e democratiche per tutti uguali. Questa era una delle proposte formulate nel 1966
[27] Per festeggiare l’evento esce il primo numero unico de: Il Mazzafrusto, 25 Agosto 1976, a cura delle Società di Quartiere con il patrocinio della Magistratura della Giostra; Direttore Antonio Morelli. Diventerà poi il periodico del Quartiere di Porta Crucifera.
[28] Verbale … 25.10.1979, Delib. n. 885. (i componenti erano il Sindaco; Aurelio Raffaelli, Aldo Brunetti, Eugenio Borgogni, Pier Paolo Imparati, Maurizio Borri, Enzo Piccoletti, Assuero Pieraccini, Gian Carlo Maccari per i Quartieri; e i Consiglieri Comunali Vasco Giannotti, Ottone Occhiolini, Alessandro Rachini, Carlo Gabellini)
[29]Verbale … 1.04.1980, Delib. n. 365.
[30]Tutte le informazioni inerenti agli atti amministrativi sono ricavate da: Franco Rossi, “Giostra del Saracino: Satatuti e Regolamenti”, Ufficio Stampa Comune di Arezzo, 1987.