Dopo Andrea Fazzuoli è la volta del Rettore di Porta del Foro Roberto Felici arrivato al termine del suo primo mandato con all’attivo la vittoria del giugno 2019 che ha riportato la Chimera alla conquista della Lancia d’Oro dopo dodici anni.  

Rettore questo non è stato un anno facile per nessuno compreso i Quartieri. Oltre ad aver rinunciato alle Giostre 2020 sono state interrotte tutte le attività sociali e economiche, i Quartieri hanno potuto contare solo sulle entrate del tesseramento. Come è andato il tesseramento?

“Nessun calo, anzi, il tesseramento è aumentato rispetto all’anno precedente, come nei Quartieri avviene sempre nell’anno che, avrebbe dovuto essere, elettorale. L’incremento non è stato di tante unità, ma comunque c’è stato e questo ha portato un piccolo sollievo per le casse del Quartiere. Indicativamente siamo circa 660 soci”.

Nonostante la chiusura i Quartieri hanno dovuto sopportare delle spese fisse, siete riusciti a chiudere comunque in pari il bilancio 2020?

“Siamo riusciti a chiudere positivamente il bilancio 2020 con una contrazione enorme degli incassi e quindi anche delle uscite. Abbiamo registrato, dati alla mano, una perdita di entrate dell’80% rispetto all’anno precedente”.

Questo aspetto si lega all’argomento contributo comunale, sembra che il sindaco abbia aperto ad un maggiore ristoro, a che punto è la discussione, saprebbe indicare una cifra adeguata a ristorare o portare almeno in pareggio i conti del suo Quartiere?

“La trattativa è ancora da iniziare e non credo che sia una trattativa per questo specifico caso. I Quartieri porteranno all’attenzione dell’amministrazione comunale quelle che sono le spese vive correnti della gestione del Quartiere e poi vediamo cosa potrà fare il comune. A mio avviso una cifra corretta per quest’anno, diciamo per questi due anni persi, sarebbe raddoppiare il contributo comunale”. 

Più in generale, non crede che la decisione dell’ammontare del contributo annuale costringa tutti gli anni i Quartieri a poche certezze, sarebbe d’accordo nel proporre che il contributo fosse deciso triennalmente? Non crede che questo potrebbe anche contribuire ad una maggiore autonomia del mondo giostresco?

“Si, credo che sia un’ottima idea questa di stabilirlo in maniera fissa almeno per tre anni. Da quando sono Rettore, ovvero in questo triennio, il contributo è sempre stato lo stesso, a noi ha consentito di manovrare con una certa tranquillità. Se ci sono più certezze dal punto di vista economico questo è positivo”.

Cosa ne pensa della proposta che una quota fissa del contributo dato dal comune possa essere destinata per finanziare iniziative culturali e sociali dei Quartieri?

“Ottima idea”.

Venendo alla cronaca, ci può dire come è maturata la decisione del sindaco di prorogare i mandati, c’è stata una discussione in consulta, siete arrivati ad una votazione o è stata presa in autonomia dal sindaco senza consultarvi?

“Su questo argomento ci siamo confrontati molte volte a partire dall’autunno dell’anno scorso, però non eravamo mai arrivati ad una unità di intenti tra noi Rettori. Le posizioni e idee erano diverse. Quando siamo arrivati al momento cruciale della decisione il Sindaco ha dovuto prendere una decisione che è stata dettata dall’impossibilità di svolgere le assemblee in presenza. Un punto fermo sul quale eravamo tutti d’accordo era che non ce la sentivamo di svolgere le assemblee online, perché visti i numeri e le esigenze delle assemblee dei Quartieri sarebbe stato molto complicato riuscire a svolgerle nella maniera dovuta”.

C’è stata discussione o votazione all’interno del Consiglio Direttivo? 

“Il nostro consiglio ha votato all’unanimità per chiedere al Sindaco di far svolgere le assemblee in presenza e quindi andare alle elezioni. Abbiamo anche deciso che qualora questo non fosse stato possibile avremmo accettato la decisione del Sindaco senza creare nessun ostacolo”.

Nessuno nega le problematiche portate dal Covid per la salute pubblica, ma da più parti sono rimasti stupiti che la decisione abbia coinvolto solo i Quartieri della Giostra, quasi un provvedimento ad personam, non coinvolgendo tutte le altre associazioni cittadine, ma nemmeno le tre associazioni giostresche. Come si spiega questo diverso trattamento, non crede che queste modalità possano alimentare dubbi?

“Non entro nel merito sulle situazioni delle altre associazioni, dico però che almeno per tutto il mondo della Giostra sarebbe stato utile trattarlo nella stessa maniera. Credo che ci sia ancora spazio per farlo e penso che sarebbe giusto”.

Da più parti è stato sostenuto che questa decisione sia illegittima, la motivazione del Segretario Generale mette forse in dubbio la stessa autonomia dei Quartieri che potrebbe avere ripercussioni in futuro. Come Rettore non ha sentito l’esigenza di chiedere quanto meno un parere legale sulla sua efficacia e legittimità?

“Nel momento in cui l’amministrazione comunale, che non ci dimentichiamo è “proprietaria” della Giostra del Saracino, esprime un parere legale dettato dal Segretario Comunale che comunque è il garante degli atti dell’amministrazione comunale, un Quartiere e il suo consiglio secondo noi non poteva far altro che adeguarsi. Soprattutto nel momento in cui si parla di salute pubblica, non ci dimentichiamoci che il Sindaco è il garante della salute pubblica dei suoi cittadini”.

Per ora le date delle Giostre 2021 sono state confermate a giugno e settembre e nel mentre si naviga a vista, non crede che per una miglior organizzazione sarebbe opportuno posticipare fin da subito almeno la data di giugno a ridosso di quella di settembre?

“È una decisione che credo affronteremo nei prossimi giorni. Una decisione andrà presa se posticipare la Giostra di giugno a settembre o fine agosto e penso che sia da decidere quanto prima”.

Stando comunque così le cose, quale crede che sia il tempo massimo per decidere sul calendario giostresco?

“Un mese, entro febbraio”.

Lo scorso scorso tutti d’accordo sul diniego a svolgere la Giostra di settembre in forma diversa da festa di popolo, oggi si sente parlare di “Giostra a tutti i costi”, se si riproponessero le stesse condizioni è sempre della stessa idea oppure sarebbe disposto ad accettare qualche compromesso?

“Lo scorso anno fui uno dei più integralisti sul discorso della completezza della forma della festa, diciamo così. Quest’anno mi rendo conto che forse è il caso di modificare questa posizione, chiaramente bisogna vedere quante modifiche saranno necessarie apporre alla Giostra che comunque non deve essere snaturata. Quindi alcuni aggiustamenti siamo disposti ad accettare, ad uno snaturamento completo sicuramente no”.

Proroga o no, siamo a fine mandato, come giudica il suo lavoro e del suo Consiglio nei tre anni precedenti, sia sul piano tecnico che su quello sociale?

“Onestamente mi piacerebbe che i giudizi li dessero gli altri, soprattutto chi ha partecipato alla vita e alle iniziative del nostro Quartiere e le elezioni sarebbero state una verifica utile anche per capire se il corpo sociale del Quartiere fosse stato contento del lavoro di questo consiglio. Io personalmente posso dire con certezza che in questi tre anni ho ricevuto molto di più di quello che personalmente ho dato al Quartiere. Mi sento quindi in dovere di ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicini e ci hanno dato una mano”.

Riccardo Pichi