Alle origini del “Grembiulino Giallo Cremisi”

Sabrina Baielli "La cosa più bella che è rimasta a tutti è l’emozione forte che si vede negli occhi dei bambini"

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Le nostre radici, la nostra storia. Come far nascere la scintilla e l’amore per la Giostra del Saracino e il proprio quartiere, come consolidare le radici della nostra Festa e fare in modo che possa crescere di anno in anno sempre più nel tessuto sociale cittadino. I Rioni della città da anni investono tante risorse in questa direzione, i risultati raggiunti sono davvero sorprendenti.

Il Grembiulino Giallo Cremisi è una di quelle storie che ci fanno ammirare il lavoro che fanno i volontari dei quartieri per il bene della nostra città e della nostra Festa. Abbiamo incontrato Sabrina Baielli già presidente del Gruppo Donne di Porta del Foro e ideatrice, assieme ad altri quartieristi, della lodevole iniziativa per farci raccontare questa bella storia e capire dove e quando nasce l’idea, come si gestisce e come si riescono a raggiungere questi risultati.

Sabrina come nasce l’idea del Grembiulino Giallo Cremisi?

L’idea nasce con il precedente consiglio e poi consolidata da quello attuale. Il Grembiulino come tutti sanno è rivolto ai bambini delle scuole primarie con la volontà di educare i giovani alla tradizione, passione e all’attaccamento per il proprio quartiere e la Giostra del Saracino. Da queste basi abbiamo sviluppato il progetto organizzando con il Gruppo Donne la parte logistica pensando ai vari percorsi che potevano essere proposti alle scuole mettendo in piedi le uscite con le scuole. La partenza è avvenuta con l’anno scolastico 2018/2019 poi interrotta con la pandemia è stata ripresa nel 2021 con l’apertura del nuovo anno scolastico.

La cosa più interessante e più bella che vi è rimasta da questa iniziativa?

La cosa più bella che è rimasta a tutti è l’emozione forte che si vede negli occhi dei bambini, quegli occhi innocenti che luccicano e tutte le domande, curiosità che ci chiedono, in molti sanno molte più cose di quando si possa immaginare nonostante la giovane età, il merito va anche agli insegnanti che li preparano molto bene prima degli incontri. L’episodio che ci è rimasto impresso è stato all’asilo di San Giuliano con bambini molto piccoli che sapevano già Terra d’Arezzo, uno di loro ci ha accolto con il tamburo e sapeva già suonare la marcia e con lui abbiamo fatto l’ingresso. I ragazzi più grandi fanno domande specifiche conoscendo ancora più a fondo il saracino.

A persone che come voi operano all’interno del quartiere quotidianamente cosa vi lasciano queste esperienze? 

La bellezza è la felicità nei volti dei ragazzi come ho detto prima e ritrovarli poi al quartiere. Ad ogni incontro lasciamo loro dei ricordi del quartiere e un buono per venire al quartiere a mangiare una pizza. Così facendo riusciamo a coinvolgerli ancora di più nella vita del quartiere e in tutte le attività che il quartiere predispone per loro come ad esempio i laboratori didattici.

Il quartiere da quando ha dato il via al Grembiulino Giallo Cremisi che risultati ha ottenuto?

Sono stati ottimi fin dall’inizio, certo la pandemia ha bloccato la spinta iniziale ma la ripartenza dallo scorso settembre è stata davvero molto positiva. La scorsa estate il quartiere ha fatto i campi solari, le domeniche dei Chimerotti dove abbiamo visto partecipare 60/70 bambini ad evento, un numero davvero importante e considerevole per un quartiere e la Giostra del Saracino. Vedere il nostro giardino pieno di ragazzi sta a significare che il seme piantato nel 2018 ha attecchito e sta generando passione e curiosità.

Quanto è stato importante avere il giardino che citavi adesso.

Prima avevamo a disposizione per fare attività solo la piazza davanti al circolo, aver avuto in concessione i giardini ci ha permesso e ci permetterà in futuro di sviluppare nuovi progetti e attività per tutte le fasce di età. E’ un ambiente molto più caldo e carino.

Le uscite che vengono fatte nelle scuole, come si compone la squadra del Grembiulino?

In ogni uscita il numero indicativo è di 6/7 personaggi.  Le nostre colonne portanti fisse sono Gianni Cantaloni e Roberto Doro che fanno i racconta storie, abbiamo poi una Dama, un Tamburino che raccoglie tantissima attenzione da parte dei bambini, la Bandiera e i Lucchi che aiutano nella gestione dell’uscita. Nella scuola proiettiamo un video divulgativo sul quartiere e la giostra, facciamo fare dei quiz ai bambini e giochi.

Quanto è difficile mettere in piedi e portare avanti una iniziativa così importante? Avete ricevuto supporto esterno nel mettere in piedi questa attività?

Adesso siamo abbastanza organizzati e andiamo molto spediti conoscendo i tempi e le cose da preparare, all’inizio non è stato semplice ma è molto gratificante. Il primo anno abbiamo avuto aiuto e idee dall’ufficio comunale nella persona di Rossella Capocasale dalla quale ho ricevuto collaborazione spunti e informazioni per noi preziosissime. Quest’anno abbiamo chiesto ed ottenuto anche il Patrocinio del Comune di Arezzo per avere una maggiore diffusione e promozione. Abbiamo chiesto alle insegnanti anche collaborazione nel fare progetti ai bambini che verranno poi presentati in una giornata dedicata a loro nel periodo giostresco.

Hai dato luce e porti avanti il Grembiulino, quanto è importante arrivare al fiore da quel seme che è stato piantato nel 2018?

Molto importante, usciamo da due anni dove contatti e condivisione non sono esistiti, creare iniziative come queste dove cerchiamo di far appassionare i bambini al quartiere e alla giostra è di vitale importanza con la certezza che il futuro sarà ancora più roseo per la nostra festa. A tal proposito abbiamo in cantiere l’idea di coinvolgere il prossimo anno anche gli altri quartieri in questa iniziativa anche perché le richieste che abbiamo ricevuto superano i confini di Porta del Foro che a malincuore non abbiamo potuto accettare a causa delle richieste che presentiamo ad inizio anno per accedere nei vari istituti.

Il vostro obiettivo è quindi quello di allargare la vostra iniziativa a tutta la città.

Sono dell’avviso che tutte le iniziative belle che ottengono un riscontro positivo debbano essere condivise e personalmente sono del parere che sarebbe molto bello allargare a tutti i bambini di tutte le scuole la nostra iniziativa. L’obiettivo che ci ha spinto fin dall’inizio è quello che l’amore e la passione per la Giostra del Saracino sia sempre più grande negli aretini perchè domani possano essere i futuri chimerotti, quartieristi, dirigenti e perchè no giostratori.

Ci racconti qualcosa su di te. Il tuo percorso all’interno del quartiere.

Mio nonno e mio padre sono sempre stati quartieristi e hanno indossato il vestito giallo cremisi, io ho frequentato sempre Porta del Foro ma in modo molto più attivo e diretto dal 2014. Nel 2018 con la nascita del Gruppo Donne ho ricoperto il ruolo di vice presidente quando la Presidente era Anna Bulletti e poi sono diventata Presidente fino allo scorso anno.

Ci parli un po’ del Gruppo Donne quando nasce e come è organizzato all’interno di Porta del Foro?

Il Gruppo Donne nasce nel 2018 dalla voglia di unire idee e dal Consiglio che ci ha voluto dare più spazio. In quell’anno ci siamo dati uno statuto, abbiamo dedicato la nostra attenzione a realizzare iniziative creando momenti di aggregazione durante tutto l’arco dell’anno per coinvolgere anche fasce di età molto più ampie. Negli ultimi anni è stato fatto tanto il quartiere è cresciuto molto sotto tutti i punti di vista. Molte persone sono state coinvolte e i riscontri sono sotto gli occhi di tutti. Aver ristrutturato la sede e avere i giardini ci ha aiutato tanto per avere eventi che in passato era impossibile riuscire ad organizzare. A noi manca la centralità rispetto agli altri quartieri che sono dentro la città. Nonostante questo negli ultimi anni sono tante le persone che frequentano Porta del Foro e questo “decentramento” è molto mitigato.

Organizzare e seguire il Grembiulino quanto tempo ti occupa?

La parte più complicata è contattare le scuole, prendere le adesioni, quanti sono i bambini, dividere le uscite e prendere gli orari. Appena terminate le iscrizioni ad ottobre si parte con i contatti e la macchina operativa inizia a viaggiare a pieno regime. I percorsi sono tre: il quartiere che va in classe, le scuole che vengono alla sede storica e da quest’anno il terzo è quello del Campo Prova dove faremo vedere la vita delle scuderie e una vera e propria simulazione. Adesso siamo ben rodati con la macchina organizzativa all’inizio è stato più difficile.

Progetti futuri?

Abbiamo tanti eventi che mensilmente ci accompagnano, dai laboratori creativi, una scuola di cucina e il club del libro. Sono cose nuove che stiamo provando per vedere di allargare sempre più la famiglia di Porta del Foro. In generale come ho detto prima realizzare un  progetto su tutto il territorio comunale con gli altri quartieri e fare un evento con tutti i comitati giovanili. I primi contatti sono positivi, vediamo cosa potrà venire fuori.