Torna la rubrica “Aneddoti“. Rodolfo Raffaelli, figlio di capitan Ciuffino, ci racconta uno degli scherzi epici avvenuto a metà degli anni ‘80 ai danni del Quartiere di Porta Santo Spirito.

“Siamo circa a metà anni ottanta, Porta Crucifera a quei tempi non aveva una stalla vicino al quartiere dove poter tenere i cavalli dei giostratori nei momenti e nei giorni vicini alla Giostra. Questo era scomodo sia dal punto di vista logistico sia perché bisognava fare dei turni di guardia per stare vicino agli animali e controllare che nessuno degli altri quartieri li “disturbasse”. Fu cosi che su iniziativa del consigliere Romualdo Verdelli si ricavò una piccola stalla negli scantinati del circolo di Porta Crucifera. Fu un lavoro davvero duro ma i risultati furono decisamente accettabili se non per un problema… non avevamo un posto dove mettere le deiezioni dei cavalli o come si dice in aretino “il concio”. Esso veniva infatti ammassato in un punto della stalla, ma dopo poco lo spazio finiva ed andava portato via: fu cosi contattato un ragazzo del quartiere, Igor Franchi, che possedeva un piccolo trattore e dopo averlo caricato il più possibile l’idea di noi ragazzi fu quella di andarlo a scaricare davanti a Porta Sant’Andrea. Nonostante fosse notte fonda non riuscimmo a mantenere la riservatezza necessaria al nostro piano in quanto questo trattore con il suo rimorchio attaccato e stracolmo di concio nella discesa di via Fontanella fischiava e rumoreggiava come fosse un carro armato, allertando così diversi quartieristi bianco verdi che ci aspettarono in piazza San Giusto per chiederci spiegazioni sulle nostre intenzioni. Vista l’inattesa accoglienza decidemmo di giocarcela cosi: “Noi si voleva portare questo concio a Santo Spirito e passavamo di qua, se volete ci si va insieme!”. La risposta dei bianco verdi fu subito positiva e cosi la strana armata partì da San Giusto in direzione dei bastioni. Arrivati all’arena Eden (visto che avevamo capito il nostro precedente errore) decidemmo di sganciare il rimorchio e portarlo a mano lasciando sul posto il rumoroso trattore e visto che eravamo tanti non fu difficile spingerlo fino all’ingresso della sede giallo blu. Una volta arrivati devo ammettere che facemmo un lavoro davvero meticoloso coprendo completamente l’intero portone d’ingresso della sede della colombina. Aggiungo un particolare che è fondamentale per il prosieguo della storia: eravamo nella notte del sabato prima della Giostra, la notte delle propiziatorie, questo significa che la mattina dopo alle 10 dovevamo essere tutti presenti in Comune per la lettura del bando. L’indomani Porta Crucifera, Sant’Andrea e Porta del Foro furono infatti tutti puntuali mentre Santo Spirito non arrivava: passarono molti minuti durante i quali sia noi che i ragazzi di Sant’Andrea ridevamo divertiti sotto i baffi, ma dopo un po’ vedemmo finalmente spuntare gli armati di Santo Spirito guidati dal grande Bubi Tattanelli che entrando nell’atrio comunale si mise ad imprecare dicendo: “S’è trovato la porta della sede piena de concio. Aveva coperto cosi bene il portone che non si trovava nemmeno il  lucchetto che serrava l’ingresso, s’è dovuto chiamare i pompieri!”. A quel punto le risate dei partecipanti allo scherzo della sera prima furono ovviamente incontrollate”.

“Questi erano scherzi che si facevano spesso all’epoca, oggi invece devo notare che sono totalmente spariti e si preferisce fare a botte. Possiamo dire che io preferisco l’epoca della mia gioventù”. 

(E anche noi)

Leonardo Maccioni