Terzo appuntamento con le giostre disputate il 1 settembre. Corre l’anno 1968, Fabio Polvani ci racconta il tris di Sant’Andrea.
Il 1 Settembre porta bene a Sant’Andrea: 1957, 1963 e 1968, tre vittorie di fila tutte datate 1 Settembre, il giorno di Sant’Egidio, protettore dei cavalli. Del ’57 e del ’63 abbiamo già parlato. Si arriva così al ’68, l’anno dell’esordio di Franco Ricci in coppia con Tripolino. Totalizzano 7 punti. Santo Spirito si ferma a 6. Porta Crucifera 3 punti. Porta del Foro zero.
Come nel 1963 anche nel ’68 c‘è un patatrac. Donatino corre la seconda carriera di Santo Spirito e colpisce il 2 visibilmente disturbato dai figuranti di Porta Crucifera. I gialloblù invadono la lizza, botte da orbi con Colcitrone, il tutto in diretta Rai. Più di un quarto d’ora che non finisce mai tra risse che si spengono e si riaccendono e continui interventi delle forze dell’ordine. Poi l’araldo, Fosco Balestri, annuncia che la giuria ha confermato i due punti di Donatino e Santo Spirito, per protesta, imbraccia le armi e abbandona la Piazza. Nel suo prezioso libro sulla Giostra, Carlo Fardelli ritiene che, per poter ripetere la carriera, Donatino forse avrebbe dovuto alzare la lancia ed evitare palesemente il tiro. Ma Fardelli precisa che questa non era una regola scritta. Diciamo che si trattava di una sorta di consuetudine o di un tacito accordo giostresco. Fatto sta che, tolta di mezzo Porta Santo Spirito, Sant’Andrea si ritrovò la strada spianata verso la sesta lancia d’oro della propria storia, la terza per il rettore Giacinto Marcantoni Sarrini e la seconda per l’appassionato capitano Enzo Piccoletti.
Il 1 Settembre la Piazza è gremita come sempre. Il Maestro di campo è il Conte Vincenzo Borghini Baldovinetti de’ Bacci. Vice Maestro il figlio Conte Gian Luigi. La prima carriera è di Porta Crucifera e Vittorio Farsetti sceglie Ferdinando Leoni. Il giostratore rossoverde ottiene tre punti. Paolo Giusti regala a Santo Spirito un bel quattro. Ed è la volta di Sant’Andrea con l’esordiente Franco Ricci. Nato a Faenza il 27 maggio 1942, con il Rione Rosso ha vinto dieci volte il Palio del Niballo ed ha corso le Quintane di Ascoli Piceno e Foligno. Colpisce il centro, merce rarissima per quei tempi, ma è toccato dal mazzafrusto, cui non è ancora abituato, e perde due punti. Ma la stoffa c’è tutta, si vede subito in quella prima Giostra e si vedrà poi negli anni a venire. E’ quindi la volta di Piero Cruciani per San Lorentino, ma perde la lancia e non porta punti alla Chimera.
Seconda carriera. Il rossoverde Ilio Vigni durante le prove si è fatto male al polso e viene disarmato dal Buratto. Zero punti. Poi il tiro di Donatino del quale abbiamo già parlato. Dopo il lungo stop è la volta di Tripolino che conferma di essere il re della Piazza: quattro punti e Sant’Andrea è irraggiungibile. Infine Mario Margasini: non trova il tabellone e Porta del Foro esce mestamente dalla Piazza senza nemmeno un punto.
Tripolino 55 anni. Franco Ricci 26. Generazioni completamente diverse. E quel 1 Settembre rappresenta un cambio del testimone. Tripoli Torrini chiuderà la carriera giostresca l’anno successivo con il record di 15 lance d’oro vinte. Ha inizio invece l’era di Ricci che conquisterà 11 successi e contribuirà a trasformare Sant’Andrea in una grande della Piazza.