Carlo Farsetti: dai cavalieri faentini a quelli aretini

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Carlo Farsetti ha esordito in Piazza il 21 giugno 1998, era l’edizione numero 94 della Giostra del Saracino. Ha ottenuto la sua prima vittoria l’anno successivo, il 20 giugno 1999 in coppia con Gabriele Gamberi indossando i colori di Porta Santo Spirito. La sua storia da giostratore è legata alla Colombina e a Porta Crucifera. Ha disputato 35 giostre vincendone 7, quattro con i gialloblù e tre con i rossoverdi. Dopo aver lasciato la Piazza come giostratore ha ricoperto per due anni il ruolo da tecnico per Crucifera.

So che sei un appassionato di cavalli..

”La passione è nata da piccolo, ho avuto come un amore a prima vista tanto che mio padre è stato costretto a prendermi un cavallo”.

Con te a metà degli anni ‘90 avvenne un vero radicale cambiamento a Santo Spirito: l’addio a cavalieri faentini in favore di quelli aretini. Perché sei stato selezionato, cosa piacque in particolar modo?

“Si, avvenne un vero e proprio passaggio. Prima c’erano giostratori da “fuori” poi considerando che San Spirito da molti anni non vinceva, fu deciso di aprire un campo prova con la funzione di creare giovani cavalieri in casa. Fu fatta una selezione a cui partecipai e venni scelto da Vittorio Zama (allenatore) penso per la mia determinazione e voglia di arrivare”.

Ricordo bene il tuo bellissimo esordio nella Giostra del ‘98, tu che ricordo hai?

“Il mio esordio avvenne per un incidente avvenuto a Gianni Vignoli. Fu deciso così non proprio all‘unanimità di farmi esordire. Puntai subito al 5 anche se all’epoca era vietato tirarci se non in caso di recupero”.

Quindi il 5 non fu più un tiro impossibile grazie a te?

“Per un po’ di anni a seguire il 5 non era un tiro utile, considerato dalla dirigenza troppo rischioso, ci allenavamo al 4 vicino al 5. Poi l’esempio dato da Martino Gianni e numerose giostre in cui dovevo recuperare mi hanno portato sempre più a tirare al 5. Comunque andò bene e diventai titolare”.

Poi com’è avvenuto il tuo passaggio a Porta Crucifera? Ti avevano già corteggiato altri quartieri immagino.

”Il passaggio a Porta Crucifera è stato traumatico in tutti i sensi, sulle cause ci sarebbe da dire molto ma penso di averne parlato anche troppo, ognuno crede a ciò che vuole ma le verità non si cancellano. Adesso lavoro con i cavalli e faccio gare western discipline stock (con vitelli) non potrei mai fare a meno dei cavalli e delle gare”.

intervista di Elisa Pieschi