La redazione di Corrergiostra ha scelto quattro giostre epiche, una per ogni quartiere, raccontate dettagliatamente nei vari momenti e nelle emozioni vissute in quel giorno. Per Porta Santo Spirito abbiamo scelto la Giostra del 4 settembre 2016, quella del triplete conquistato dalla coppia Cicerchia – Scortecci, entrato nella storia della manifestazione.
Il quattro settembre 2016 si corre giostra ad Arezzo.
Le premesse per una giostra di fuoco ci sono tutte. Infatti a giugno dopo aver rischiato di correre una giostra con soli tre quartieri, a causa della quarantena imposta alle scuderie Edo Gori per colpa dell’anemia infettiva degli equini, è stato comunque il Quartiere di Porta Santo Spirito a conquistare la lancia d’oro di quella edizione notturna.
Sempre in notturna il 27 di agosto, con la giostra straordinaria dedicata al Giubileo della Misericordia, il quartiere della Colombina si porta a 33 successi con la coppia dei “Ragazzi Terribili” Elia Cicerchia e Gianmaria Scortecci che con un 5 e 5 dieci hanno surclassato la concorrenza che aveva trovato uno sfidante solo nella figura di Andrea Vernaccini (Porta del Foro) che aveva colpito il centro, bissando quello di giugno. Dall’altra parte ci sono Sant’Andrea, che aveva vinto a settembre del 2015, e “Colcitrone” che sono stati protagonisti di prestazioni inferiori in entrambe le edizioni del 2016.
Questa giostra diventa fondamentale per tutti per il ritorno alla vittoria: Porta del Foro non riesce a vincere dal 2007, per Sant’Andrea, nella missione di portarsi ad una sola lunghezza da Porta Crucifera e infine Santo Spirito che dopo le situazioni difficili di quel 2016 punta ad un triplete da record.
Quel giorno in Piazza Grande si scende nell’ordine: Porta Santo Spirito, Porta Sant’Andrea, Porta Crucifera e Porta del Foro.
La giostra si anima ancora prima di partire con degli screzi al pozzo tra i lucchi di Porta Sant’Andrea e Porta Crucifera al momento della carriera di ingresso di Enrico Vedovini.
Apre la piazza Gianmaria Scortecci su Napoleone con un quattro vicino al cinque che non indirizza la giostra e che mette Sant’Andrea in una posizione di vantaggio, data l’esperienza dei suoi giostratori e cavalieri. Risponde infatti Vedovini su Peter Pan, colpisce un cinque che mette Sant’Andrea nel ruolo di lepre nella 133esima edizione della Giostra del Saracino. Porta Crucifera manda al pozzo il più esperto della lizza: Alessandro Vannozzi, alla sua ultima giostra. Tiro molto simile a quello di Vedovini ma che si ferma sul 4 portando il quartiere al livello di Santo Spirito, non compromettendo l’esito finale. Porta del Foro schiera invece Andrea Carboni che colpisce il quattro sul numero romano, riservandosi Vernaccini in ultima carriera. Alla fine della prima tornata delle carriere Sant’Andrea è in vantaggio sugli altri ma le cose stanno per cambiare.
Nella seconda tornata subito Elia Cicerchia, in sella alla sua Baby Doll, marca 5 punti portando la giostra sul 9. Stefano Cherici su Pepito per Sant’Andrea prova a chiudere i giochi e portare a casa la lancia d’oro ma non vi riesce e la sua lancia marca il quattro alto. Filippo Fardelli con Lughente de Campeda deve necessariamente prendere il pomodoro ma non ci riesce e va sul 3 al limite con il 4 sentenziando l’uscita del Quartiere di Porta Crucifera dalla giostra. Andrea Vernaccini, in ottava carriera, in sella a Brighella invece spenge il centro nel tripudio dei sostenitori giallo-cremisi. Si prospetta uno spareggio a tre quartieri.
Santo Spirito manda Gianmaria Scortecci a correre la carriera di spareggio, fidandosi del fatto che un giostratore così su un cavallo come Napoleone, non può sbagliare due volte. Infatti, nonostante i disturbi di Porta Crucifera nell’andare verso il pozzo, colpisce il centro senza pensarci due volte. Per Porta Sant’Andrea Vedovini reduce dal primo centro durante le carriere ordinarie si trova a dover pareggiare il tiro ma, anche lui, “target” dei disturbi rossoverdi nell’andare verso il pozzo, si ferma sul 4 con il suo tiro. Sant’Andrea è fuori. Per Porta del Foro Vernaccini è nella stessa condizione di Vedovini e, come lui, non riesce a portare ad una seconda tornata di spareggi la giostra colpendo il 4.
Santo Spirito è così “campione” di quel 2016 in maniera eclatante con quel “triplete”, superando ogni sfida che il destino gli ha messo davanti, con le scuderie bloccate con i cavalli presi da fuori, sfruttando le prove come un vero e proprio campo di allenamento, facendo scendere sulla lizza a correr giostra due cavalli esordienti come Cecile ed El Chico, portandoli entrambi alla vittoria nelle prime due edizioni, chiudendo in bellezza a settembre con i propri cavalli di punta: Napoleone e Baby Doll.
Tutto il quartiere si rende conto degli sforzi immensi di Elia, Gianmaria e della squadra tecnica, uscendo da quest’anno giostresco fortissimo e consapevole ancora una volta di più di cosa sia Santo Spirito, una famiglia, sempre pronta ad uscire da ogni tipo di situazione e che, come abbiamo imparato in questi anni, non smette mai di stupire tutta la piazza.
Leonardo Gambacorta