“Donatino l’ardito”, l’ultima pubblicazione di Roberto Parnetti presentata lo scorso 2 dicembre nella splendida location della Chiesa di Santa Maria della Pieve. Abbiamo incontrato l’autore per parlare del giostratore dei record Donato Gallorini, dei progetti futuri in cantiere e della sua grande passione per il mondo delle manifestazioni storiche.
In tema di pubblicazioni sicuramente non è la tua prima volta, se non erro la undicesima, cosa ti spinge ogni volta a trovare nuovi soggetti su cui scrivere?
“Si questo è il mio undicesimo libro e, relativamente alla Giostra, è il sesto. Sul cosa mi spinge la risposta è pressoché scontata dato la passione, non solo per il Saracino, ma per tutto il mondo delle manifestazioni storiche che mi ha portato ad instaurare rapporti di collaborazione e amicizia con tanti comitati organizzatori. In trenta anni che sono in questo ambiente ho avuto modo di conoscere tanti cavalieri, dirigenti e persone e poter raccogliere i racconti, le curiosità oltre a fotografie e documenti, anche inediti, che mi piace condividere con le mie pubblicazioni”.
Spiegaci un po’ come e da dove nasce l’idea di scrivere questo libro?
“Innanzitutto per il fatto che Donatino è un mio paesano, è nato a 300 metri da casa mia, e dopo aver pubblicato la biografia su Tripolino non potevo non farne una su Donatino, una coppia di cavalieri che li ha uniti una grande amicizia nelle loro straordinarie carriere alla Giostra ma anche al Palio. In tante occasioni ho potuto apprezzare il forte legame che li univa e dunque mi ero ripromesso di dedicare ad entrambi un libro”.
Per i meno preparati, ci racconti brevemente chi era Donato Gallorini?
“È stato uno dei più grandi giostratori che ha corso in Piazza Grande, ben 45 edizioni dal 1932 al 1970 con 14 lance d’oro, di cui 11 con Porta Santo Spirito e 3 con Porta Crucifera, che lo collocano al secondo posto, insieme ad Arturo Vannozzi, nella speciale classifica dei giostratori più vittoriosi, distanziato di una vittoria dall’amico Tripolino. Ma poi ha corso l’ultima edizione all’età di 60 anni e credo che questo record resti imbattuto. È poi il cavaliere aretino che ha corso più Palii ovvero nove in otto contrade diverse. Una curiosità è che Donatino ha corso a Siena grazie a Tripolino mentre Tripolino ha corso ad Arezzo grazie a Donatino”.
Hai dei ringraziamenti da fare?
“In primis al figlio Santino e familiari che mi hanno messo a disposizione materiale così come altri amici che mi hanno raccontato aneddoti e curiosità riportati nel volume. Voglio poi ringraziare le Contrade del Palio di Siena, che mi hanno aperto i loro archivi, il Consorzio Tutela del Palio di Siena per il patrocinio unitamente a quello del Comune di Arezzo. Uno degli aspetti che mi gratificano maggiormente è il fatto di avere questo doppio patrocinio Palio/Giostra, che avevo già avuto anche per il libro di Tripolino, e che non era mai accaduto in precedenti libri. Infine un grazie a chi mi ha dato una mano nella fattiva realizzazione del libro non solo a livello di grafica e stampa”.
Se possiamo fare un po’ di spoiler, hai già progetti futuri “in cantiere”?
“Guarda ho già pronto materiale per altre due pubblicazioni…”.
Ogni volta che intervistiamo un personaggio legato alla Giostra del Saracino, chiediamo per un momento di svestire i panni del quartierista e di vestire quelli del semplice cittadino appassionato della manifestazione e dare dei consigli per migliorare e far crescere ancora di più la “nostra” manifestazione. Te da grande appassionato di Giostra quali consigli, proposte, suggerimenti daresti?
“Bella domanda: ovviamente da aretino sono nato con la Giostra nel DNA è, per me, il Saracino è un qualcosa di unico che solo chi è nato ad Arezzo può capire. Per me il Quartiere va avanti a tutto e, soprattutto, aldilà di alcuni che credono che il Quartiere, e la Giostra, sia una cosa loro. Dalla mia esperienza, ripeto maturata in tanti anni, si potrebbe fare di più anche con il confrontarsi e non restare ancorati al contesto di Arezzo. Lo riscontro anche in alcune iniziative a livello nazionale, alle quali sono stato invitato anche come relatore o da me promosse, quali il Galà Nazionale del premio del Miglior Cavaliere d’Italia. La Giostra è sicuramente una delle più conosciute però riscontro che traspare l’impressione di sentirsi superiori a tutto”.

 

Alessandro Dragoni