Questa mattina si è svolta la ventinovesima edizione della cerimonia di premiazione dei giostratori. Nel Chiostro di Palazzo Comunale l’assessore al turismo Simone Chierici e il consigliere comunale con delega alla Giostra Paolo Bertini hanno premiato i giostratori protagonisti delle due edizioni della Giostra del Saracino e delle Prove Generali del 2023, alla presenza dei rettori dei quartieri.
Dopo l’introduzione dell’assessore Chierici, che ha portato anche il saluto del sindaco Alessandro Ghinelli, il consigliere comunale delegato alla Giostra Paolo Bertini ha ricordato la figura di Pier Ferruccio Romualdi, già magistrato della Giostra e araldo a inizio anni ’60, scomparso nei giorni scorsi.
La solenne cerimonia è proseguita con la consegna del Premio “Fulvio Tului”, giunto alla nona edizione e consegnato al quartiere che ha sfilato meglio nelle edizioni 2023 della Giostra del Saracino: per entrambe le edizioni si è aggiudicato il premio il Quartiere di Porta Sant’Andrea.
Sono poi stati premiati tutti i giostratori, riserve e titolari. I giostratori che hanno partecipato alle Prove Generali sono stati premiati con le pergamene, mentre i titolari hanno ricevuto le medaglie d’argento createsulle cere realizzate dagli studenti dell’Istituto Tecnico e Professionale di Arezzo – Sezione Orafi che riprendono il tema della dedica di ogni edizione della Giostra. Assegnato dunque un riconoscimento al dirigente scolastico Roberto Santi e alle studentesse Chiara Angeli e Giulia Coppi che hanno elaborato il progetto.
Giostratori esordienti premiati:
Per Porta Crucifera: Andrea Bennati, Niccolò Nassi, Filippo Vannozzi
Per Porta del Foro: Roberto Gabelli, Matteo Vitellozzi, Niccolò Scarpini
Per Porta Sant’Andrea: Matteo Bruni, Leonardo Tavanti
Per Porta Santo Spirito: Elia Pineschi, Niccolò Pineschi, Elia Taverni
Giostratori titolari premiati:
Per Porta Crucifera: Niccolò Paffetti, Lorenzo Vanneschi
Per Porta del Foro: Davide Parsi, Francesco Rossi
Per Porta S.Andrea: Tommaso Marmorini, Saverio Montini
Per Porta S.Spirito: Elia Cicerchia, Gian Maria Scortecci
Consegnata la medaglia raffigurante la dedica ai 100 anni dell’Arezzo Calcio anche all’amministratore delegato della società amaranto Sabatino Selvaggio, al presidente del Museo Amaranto Stefano Butti e al presidente di Orgoglio Amaranto Daniele Farsetti.
La cerimonia è proseguita con l’assegnazione del riconoscimento alla carriera che quest’anno è stato attribuito a Silvano Gamberi.
Giostratore plurivittorioso, Silvano Gamberi, è arrivato ad Arezzo da Faenza nel 1976 facendo il suo esordio in Piazza nel 1977 con il quartiere di Porta Santo Spirito. In coppia con Paolo Giusti ha conquistato nel ‘78, nel ‘79 e nell’81, tre delle quattro Lance d’Oro vinte per la Colombina. Quattro trionfi in gialloblù, tra cui l’ultimo nel 1984, tutti sotto l’egida del rettore Assuero Pieraccini. Tra il 1977 e il 1992 ha corso 26 giostre tutte con il quartiere di Porta Santo Spirito, tranne l’ultima, nell’agosto del ’92, in coppia con Martino Gianni a Sant’Andrea. Appassionato di giostre, tornei e cavalli, nonostante le origini non aretine, ha saputo trasmettere l’amore per il Saracino a tutta la famiglia tanto che anche il figlio Gabriele, dopo aver fatto parte del Gruppo Sbandieratori negli anni ’90, ha seguito le orme del padre correndo da giostratore per Porta Sant’Andrea nel 1997 e poi fino al 2003 per Porta Santo Spirito, contribuendo ai successi del ’99 e del 2002. Scorre Giostra nelle vene anche dell’altro figlio, Giorgio, che da oltre vent’anni fa parte del Gruppo Sbandieratori.
Le Prove Generali 2024, saranno corse a giugno in memoria di Vittorio Farsetti, storico capitano di Porta Crucifera e a settembre in memoria del professore Giuseppe Pasquini colonna portante della ginnastica aretina e nazionale.
VITTORIO FARSETTI (8 luglio 1923 – 16 febbraio 1977)
Capitano plurivittorioso del quartiere di Porta Crucifera, Vittorio Farsetti è stato uno dei protagonisti della ripresa della Giostra del Saracino nel dopoguerra adoperandosi costantemente per tenere alto il nome della manifestazione della quale rivendicava con orgoglio e atti scritti il grande valore storico e culturale. Insieme ad altre figure quali Fracassi, Raffaelli, Paci, Tenti e Morelli ha segnato un’epoca d’oro indimenticabile per Colcitrone. Alla guida del quartiere dal 1948 al 1971, sotto la sua egida Porta Crucifera ha conquistato nove Lance d’Oro tra cui quelle dei cappotti del 1949 e del 1952. Vent’anni di successi, tra cui il record dei cinque consecutivi tra il 1951 e il 1954 guidando alla vittoria giostratori come Vannozzi, Torrini, Gallorini, Leoni, Gori, Formica, Tabanelli. Costretto, nel 1972, ad abbandonare il costume da capitano per problemi di salute, ha continuato fino alla morte, avvenuta nel 1977, a dare il suo contributo al quartiere rivestendo incarichi dirigenziali, da ultimo quello di vicerettore. È stato uno dei capitani più vittoriosi della Giostra e il secondo nel Quartiere di Porta Crucifera dopo Raffaelli. Il 28 agosto 1977 ha ricevuto, alla memoria, il riconoscimento di “Benemerito della Giostra del Saracino” assegnato dalla Magistratura della Giostra.
GIUSEPPE PASQUINI (13 settembre 1935 – 18 luglio 2023)
Anima della Ginnastica Petrarca, fondatore del Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco di Arezzo, insegnante di educazione fisica, dirigente federale. Una vita dedicata alla discipline ginniche quella del professor Giuseppe Pasquini, colonna della ginnastica aretina, toscana e nazionale. Strettissimo il suo legame con la Giostra del Saracino, in particolare con gli Sbandieratori di Arezzo: sotto la sua egida sono cresciuti i migliori atleti che negli anni e ancora oggi si distinguono in Piazza Grande con i colori degli alfieri aretini nelle acrobazie della Schermaglia. Chiamato al suo fianco dal professor Vittorio Dini, primo direttore tecnico degli Sbandieratori, ha collaborato per anni all’organizzazione del saggio portato in Piazza durante la Giostra del Saracino e nel 1967, in occasione della prima edizione dei Giochi Internazionali della Bandiera organizzati proprio ad Arezzo, fu invitato a stilare il regolamento generale e presiedere la giuria internazionale. “Il Prof. Una vita per lo sport” è il titolo del libro che ha scritto e che in pochissime parola racchiude l’essenza del suo vissuto. Persona affabile, gentile, appassionata e sempre disponibile ha lasciato una profonda eredità morale allo sport aretino e ai suoi allievi che fino all’ultimo hanno potuto godere dei suoi preziosi consigli.
Infine sono state annunciate le dediche delle Lance d’Oro che i quartieri si contenderanno in piazza Grande in occasione delle due edizioni 2024 del Saracino.
La Lancia d’oro della Giostra di San Donato, sabato 22 giugno, sarà dedicata a Giorgio Vasari nei 450 anni della morte avvenuta nel 1574.
“Artista manierista, Giorgio Vasari è stato attivo, come pittore e architetto, in diverse città italiane tra cui Firenze, Roma, Bologna, Napoli e la sua città Natale, Arezzo. A lui si deve la progettazione delle Logge che incorniciano Piazza Grande portando il suo nome, del Chiostro del Palazzo Comunale, ma anche il rimodernamento della Pieve di Santa Maria, il basamento dell’organo del Duomo, la decorazione dell’Abbazia di Camaldoli, la tavola della Deposizione di Cristo custodita nella Chiesa della Santissima Annunziata e, non ultima, la ristrutturazione degli affreschi della sua casa aretina di via XX settembre, oggi Casa Museo. Il suo nome, è legato indissolubilmente alle grandi committenze pubbliche dei Medici tra cui, a Firenze, gli Uffizi, il Corridoio Vasariano, la decorazione del Salone dei Cinquecento oltre alla fondazione dell’Accademia delle arti del disegno. Artista poliedrico e uomo di lettere al servizio dei Medici e dei papi, Vasari ha incarnato alla perfezione la figura dell’artista colto e versatile del periodo tardo-rinascimentale. Tra i suoi scritti più celebri “Le Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti”, trattato sulle tre arti figlie del disegno, prima opera moderna di storiografia artistica, nella quale Vasari definì il canone dell’arte italiana fra Trecento e Cinquecento e che rappresenta ancora oggi una delle principali fonti sulla vita dei più Importi artisti del Rinascimento“.
La Lancia d’Oro della Giostra della Madonna del Conforto, domenica 1 settembre, sarà dedicata all’ottavo centenario delle Stimmate di San Francesco.
Raccontano le antiche biografie che Francesco d’Assisi, due anni prima della sua morte, nell’estate del 1224, stava trascorrendo la quaresima di San Michele sul Monte della Verna in Casentino, pregando e digiunando, quando a metà del mese di settembre ebbe la visione di un serafino crocefisso e ricevette le ferite della crocifissione. Scrive San Bonaventura da Bagnoregio nella sua “Legenda Major”, biografia del Santo di Assisi: “Pregando, il beato Francesco, sul fianco del monte della Verna, vide Cristo in aspetto di serafino crocefisso; il quale gl’impresse nelle mani e nei piedi e anche nel fianco destro le stimmate della Croce dello stesso Signore Nostro Gesù Cristo”. Il ricevimento delle Stimmate, esperienza di dolore e amore, è diventata per Francesco dono da custodire con responsabilità e umiltà, ma anche l’inizio del “canto di lode” compiuto nella sua vita che si ritrova nei celebri componimenti letterari delle Lodi di Dio Altissimo e del Cantico delle Creature. Il Palazzo Comunale di Arezzo custodisce l’affresco, preziosa fonte documentaria, attribuito a Agnolo di Lorentino di Andrea, raffigurante “San Francesco che riceve le stigmate” sullo sfondo di una veduta della Verna, luogo unico di serenità e pace che appartiene al nostro territorio.
Al termine della cerimonia i Musici della Giostra hanno eseguito l’Inno del Saracino e a seguire sono stati scoperti i tabelloni con i punteggi marcati dai giostratori che hanno sfidato il Re delle Indie nelle due edizioni del Saracino dello scorso anno.