IL CAPITANO – LA SERIE
L’evoluzione della figura del Capitano di Quartiere dagli inizi fino ad oggi. Come si è trasformato il ruolo più importante in piazza in 90 anni di storia attraverso i protagonisti che hanno fatto la storia e cambiato la figura più importante del quartiere durante la sfida ad Burattum.
CAPITOLO 5 – IMMORTALI
Nella Giostra del Saracino ci sono poi gli “Immortali”, non solo la storia ma anche l’uomo che ha lasciato un segno indelebile che si tramanda di generazione in generazione. Ne rappresentiamo due senza nulla togliere a tutti gli altri. A Porta del Foro abbiamo Marcello Innocenti. Un Capitano capace di vincere 7 lance d’oro in nove anni con due cappotti per un quartiere che dal 1931 al 1981 era uscito dalla piazza vittorioso solo 10 volte: per caratteristiche e capacità è stato unico.
Marcello Innocenti un Capitano amato da tutti non solo dal suo popolo ma dal mondo della giostra. La cerimonia di Premiazione dei Giostratori del 5 febbraio 2022 ne è stata la testimonianza. Il premio ritirato alla memoria dedicato a Marcello consegnato ai figli è stato accompagnato dall’applauso di tutto il mondo giostresco, la più bella e grande testimonianza di affetto che può ricevere chi ha amato e vissuto per la Giostra del Saracino come ha fatto lui. L’essenza dell’uomo e Capitano la si può ritrovare nelle parole di Gianni Cantaloni che nella sua testimonianza in Racconti di Giostra lo descrive così “Come avrei potuto fare il Capitano senza avere avuto dei riferimenti come lo è stato lui. Marcello era una persona eccezionale apparentemente semplice ma piena di grandi valori. Quello che aveva il coraggio di dire ai ragazzi togli i piedi da sopra il tavolo perchè non è il tuo ma del quartiere. Un uomo che ha fatto due cappotti, ha gestito una grande coppia formata da Mario Capacci e Paolo Parigi. Un giorno si è fatto da parte perché io fui scelto e imposto. La prima persona ad aiutarmi al quartiere da Capitano fu proprio Marcello, il primo a darmi l’esempio, un mare di consigli per fare bene quel ruolo. Marcello mi ha fatto capire che si può arrivare a fare il Capitano anche dall’alto ma poi il carisma la dignità il valore te la devi conquistare dal basso facendo tutti i lavori anche i più umili, poi piano piano crescere nel ruolo che ti è stato assegnato e se ce la fai puoi arrivare anche ad essere il Capitano. Valori e insegnamenti fondamentali”. In queste parole si racchiude l’uomo e il Capitano Marcello Innocenti che non solo ha fatto e scritto la storia del quartiere della Chimera ma che ha trasmesso valori che il quartiere e la giostra porteranno dietro per sempre. “Marcello Innocenti è stato il più simpatico di tutti – racconta Claudio Milesi – quando si montava il buratto era uno dei più attenti, regolamenti e ruolo per lui non avevano segreti, aveva la capacità di aggregare tante persone intorno a lui e al quartiere. Era di una simpatia unica”.
Dal “Ciotela” di Porta del Foro a “Ciuffino” di Porta Crucifera.
Guido Raffaelli è considerato il Capitano dei Capitani il più vittorioso con le sue 14 lance d’Oro. Il 5 settembre 1971 guida in piazza Porta Crucifera da Capitano per la prima volta e poi in totale nella sua storia saranno ben 35, l’ultima il 9 settembre del 2000 vincendo la sua ultima lancia d’Oro da Capitano. Cappotto nel 1980, 1986 e le due edizioni del settembre 2000 con la centesima consegnata al quartiere da Alberto Sordi. Guido Raffaelli è stato amato da tutti gli aretini, averlo conosciuto e conservare un ricordo personale di lui è davvero un privilegio unico con valore insetimabile.
Capitan Ciuffino la Leggenda della Giostra è raccontato magnificamente nel numero 1 del maggio 2017 del Mazzafrusto da amici, avversari, compagni di battaglie e giostratori che hanno condiviso con lui una vita giostresca. Testimonianze uniche che rappresentano la figura del Capitano e l’uomo. Un mondo e una giostra diversa da quella di oggi ma da quelle storie, ricordi, affiora l’uomo la sua umanità e la capacità di fare il Capitano in piazza (al di là delle conoscenze tecniche) che nella giostra moderna manca più di ogni altra cosa. “Il valore del Capitano, il ruolo del Capitano – racconta Giorgio Marmorini – una volta si esercitava dentro Piazza Grande. nella piazza si dettava legge, è lì che Capitan Ciuffino, dopo aver ereditato il vestito da Vittorio Farsetti, si è costruito il mito perché si è sempre fatto rispettare per il ruolo che ha ricoperto. Quello che lui diceva riusciva a portarlo sempre avanti”.
Luca Bizzarri Magistrato della Giostra lo descrive così “una persona molto semplice di poche parole, non un grande conoscitore di cavalli e di tecnica ma uomo carismatico che influenzava e incuteva il massimo rispetto. Il mito non deriva solo dalle vittorie ma dalla sua spontaneità, è stato un trascinatore che sapeva coinvolgere le persone, ha sempre avuto una forza magnetica. Molto piacevole stare insieme a lui, ma non era un gran chiacchierone. Uomo discreto non ti accorgevi della sua presenza ma quando serviva lui c’era sempre. Se aveva da dirti una cosa te la diceva a petto aperto. La sua presenza era fondamentale, una figura che incute la giusta dose di tenacia forza e rispetto, con Guido non dovevi fare cavolate con lui ci voleva sincerità e schiettezza.”
Il mito di Ciuffino la leggenda che anche i più piccoli hanno sentito raccontare almeno una volta è quello della lancia posta sul tavolo della Magistratura; per alcuni un gesto troppo forte irrispettoso ma Luca Bizzarri chiarisce che non fu così “Guido se faceva un’azione c’era un motivo, sapeva di avere ragione, non era persona che poteva mancare di rispetto ad altri, era convinto, sicuro. Al suo cospetto aveva persone competenti quindi ogni gesto era ponderato sempre attentamente. Riconosceva i suoi limiti ma se sapeva di avere ragione non mollava mai. A lui nessuno si è mai permesso di fare sgambetti. Ciuffino ci ha lasciato una memoria storica enorme del suo trascorso, imparare da chi ci ha preceduto e fatto la storia. Il suo mito resterà grazie alla forza di chi saprà tramandare la sua storia e la sua persona”.
“Ciuffino è il Capitano in piazza – racconta Andrea Lanzi -quando in “piazza” il ruolo del Capitano era fondamentale. Non è stato solo il più vincente, ma è quello che ha fatto delle cose in piazza che solo una persona che ha una intelligenza superiore poteva ottenere certi risultati. In piazza ha cambiato la storia della giostra”
“Ciuffino è stato uno dei più onesti, capiva quando un quartiere aveva le possibilità di vincere oppure no sapeva i suoi limiti e riconosceva sempre all’avversario l’onore della vittoria. Nella sconfitta andava sempre al quartiere a rendere omaggio al vincitore” racconta Claudio Milesi.
Aggiungere parole alla figura maestosa di Capitan Ciuffino è forse presuntuoso, noi davanti a questi “Uomini di Giostra” preferiamo ascoltare e andremo a cercare altre storie e aneddoti per rendere immortale, attraverso i nostri “Racconti di Giostra” questi personaggi che hanno fatto e sono la giostra perchè come dice Luca Bizzarri “Il suo mito resterà grazie alla forza di chi saprà tramandare la sua storia e la sua persona”.
Un ringraziamento a Luca Bizzarri, Andrea lanzi, Giorgio Marmorini, Claudio Milesi per il contributo e la collaborazione alla stesura
CAPITOLO 1 – DAL REGOLAMENTO AL MITO DEL COSTUME