Secondo appuntamento con le giostre disputate il 1 settembre. Corre l’anno 1963 e Fabio Polvani ci racconta una giostra ricca di sorprese e colpi di scena.
Assuero Favi, detto il Brutto. E’ lui l’eroe della Giostra del 1963. La data del 1 Settembre, per la seconda volta, porta fortuna ai biancoverdi di Sant’Andrea che tornano al successo proprio dopo il 1 Settembre 1957. Favi è senese di Sarteano, approdato al Saracino dopo aver vinto la Giostra sarteanese nel 1954 e nel 1959. E’ un fantino grintoso, forte e potente. Nelle prove si lancia disarmato al galoppo e si diverte a colpire il Buratto con il pugno facendolo roteare tra la meraviglia generale. Nel 1963 è in coppia con Marino Gallorini, fratello del grande Donatino. Porta Sant’Andrea vince dopo uno spareggio con Porta Crucifera. Per Favi è questa l’unica vittoria in Piazza Grande. Ma è un successo significativo perché spinge il quartiere biancoverde verso una rimonta recentemente culminata con l’aggancio a Colcitrone a quota 37.
E’ una Giostra che inizia tra le polemiche per la presenza dei balestrieri di Sansepolcro. Non tutti sono d’accordo, ma il gruppo guidato da Francesco Franceschini sfila ed entra in Piazza tra applausi e qualche fischio. Porta Crucifera mette subito a segno un bel quattro con Ferdinando Leoni. Tre punti per Sant’Andrea con Marino Gallorini. Primo colpo di scena alla terza carriera quando il mazzafrusto colpisce la schiena di Tripolino e ferma inaspettatamente Santo Spirito a quota uno. Poi accade il patatrac sul tiro di Porta del Foro.
Alessandro Ghinassi ottiene tre punti e disarma il Buratto. Una sfera è infatti andata ad impigliarsi tra l’elmo e l’armatura ed è strappata via. Quando l’automa viene fermato dai famigli, una delle tre corde penzola vistosamente senza la sua parte finale. Sarebbe un punto in più. Ma la giuria è incerta sul da farsi. Pare abbia un regolamento non aggiornato e stabilisce che il giostratore, essendo stato colpito dal mazzafrusto, deve perdere due punti. All’annuncio dell’araldo Porta del Foro non ci sta e protesta invadendo la lizza. Si accendono scontri con le forze dell’ordine. Poi la decisione dei dirigenti giallocremisi. San Lorentino riprende le armi e polemicamente abbandona la Piazza rinunciando alla seconda carriera di Arturo Vannozzi.
La Giostra prosegue con gli altri quartieri. Porta Crucifera colpisce il tre. Assuero Favi, in giornata di grazia, centra il quattro e raggiunge i rossoverdi. Donatino regala a Santo Spirito tre insufficienti punti. Si va pertanto allo spareggio tra Colcitrone e Sant’Andrea.
I rossoverdi scelgono Leoni che colpisce sul rigo, ma la punta della lancia è leggermente sul tre. Assuero Favi, invece, marca un quattro perfetto con l’arnese che si inarca paurosamente ma non si spezza. Con un totale di undici punti Sant’Andrea vince la Giostra. Il rettore è l’avvocato Giacinto Marcantoni Sarrini che può innalzare la seconda delle cinque lance d’oro conquistate sotto la propria ventennale direzione. Felicità indescrivibile per Enzo Piccoletti, una figura mitica nella lunga storia del Saracino, che può così inaugurare una serie di successi biancoverdi proseguiti, sempre con lui capitano, nel 1968, nel 1970 e nel 1975.