Una novella per una storia vera: la Giostra al Saracino di Talla
Questa novella risalente al 1931, che faceva parte molto probabilmente di una serie di racconti editi dall’Opera Nazionale Dopolavoro, ci narra di un intreccio amoroso che si sviluppa attorno ad una disfida alla giostra al Saracino nel paesino casentinese di Talla, della cui lettura, però, non anticipiano nulla.
Certamente questo scritto aveva anche il fine di propogandare la passione per la giostra: una piccola novella che poteva appassionare e colpire la fantasia, la data di uscita del 7 agosto 1931, non dovrebbe essere causale.
Le storielle poi, si dice, abbiano un fondo di verità…. sappiamo infatti che le giostre al Saracino nei secoli erano una festa che si svolgeva non solo nel capoluogo, ma anche nei sobborghi delle campagne o nei comuni della provincia; famosa testimonianza di ciò è un buratto ritrovato nel paese di Civitella.
Questa estensione provinciale rafforza ed conferma l’immagine le giostre fossero davvero ben radicate e conosciute.
Anche a Talla fino a qualche anno fa si svolgeva una corsa al Saracino…. ma, lasciamo che siano le parole della tradizioni a completarne la storia:
“Non esiste alcuna documentazione riguardo la storia della Corsa del Saracino di Talla. Parlando di questa manifestazione si inizia sempre la frase con: “si dice che”.
Una tradizione “ci dice che” il primo buratto sia stato costruito dal padre di un certo “Trillo”, soprannome di un uomo vissuto nella seconda metà del settecento di cui non si conosce l’identità. Certamente la Corsa del Saracino di Talla è un’emulazione della nota Giostra del Saracino di Arezzo, ma perché questa “replica” a Talla?
Anche per il Saracino di Arezzo non abbiano notizie precise della sua origine. Sembra iniziato in epoca medievale, ma non come gara, come esercitazione a colpire il cavaliere nemico. E come bersaglio cosa di meglio di un buratto con la sembianza di un saraceno, il nemico più spietato del Cristianesimo? Solo nella seconda metà del ‘500 questa esercitazione si trasformerà in gara tra i quattro rioni storici di Arezzo.
Oggi la Corsa del Saracino di Talla è una sfida tra il capoluogo del comune e le frazioni di questo per un totale di sette cavalieri, ma fino a qualche decennio fa era un’accesa sfida tra quattro mini rioni di Talla, altra emulazione di Arezzo.
Ho azzardato una mia ipotesi sul come sia nato il Saracino a Talla. A fine ‘700 o inizio ‘800 ci fu qualcuno, una persona, una famiglia, certo di non poco conto, che aveva emulato a Talla qualcosa di Arezzo di molto importante e significativo. La chiesetta della Castellaccia, simbolo del paese casentinese, fu dedicata, espropriandola del suo Santo originale che certamente aveva, alla Madonna del Conforto. Questo qualcuno che voleva cose così grandi di Arezzo anche a Talla potrebbe essere lo stesso qualcuno che ha portato il Saracino anche in questo borgo del Casentino. La data è vicina a quella del “si dice che”.“*
*testo tratto da: “Il Saracino di Talla”, (www.https://www.ilbelcasentino.it/feste-talla-seq.php?idcat=&pag=21&idimg=641)