La Contrada della Chiocciola ha eletto il nuovo Priore. Cosa importa al popolo della giostra questa notizia? Questa è una di quelle notizie che dovrebbe far riflettere e far capire. La notizia che ho letto ha suscitato in me una profonda riflessione per cercare di capire alcune cose attraverso delle domande che faccio per primo a me stesso e poi ai lettori.
Siena è a soli 70 km da Arezzo, tutte e due le città appartengono alla regione Toscana. A Siena le Contrade chiamate a rinnovare i propri organi dirigenziali lo hanno fatto e continuano a farlo. Leggendo l’articolo sulla “Gazzetta di Siena” la Chiocciola ha eletto il proprio Priore portando alle urne 446 contradaioli.

Ci sono cose che non riesco ad afferrare ma se guardiamo Siena e il Palio moltissime non le possiamo afferrare o capire fino in fondo perché c’è una profonda differenza di cultura e tradizione tra le due “Feste”.

Questa differenza si è manifestata palesemente con la pandemia.

Il mio quartiere nasce nel 1926 e “si struttura con la raccolta di schede di adesione, l’elaborazione di uno statuto, la costituzione di un’assemblea dei soci e l’elezione di un consiglio direttivo” [1]. Sono passati 95 anni e guardando quanto accade a Siena mi faccio una domanda “Il mio quartiere è libero e indipendente?”. Nel 1926 alla sua costituzione non esisteva nemmeno la ragione per cui Santo Spirito oggi persegue le finalità scritte nel Regolamento della Giostra del Saracino.

Cosa vuol dire oggi essere socio di un quartiere?
La passione e l’amore verso il mio quartiere vanno oltre ogni ragionevole dubbio o domanda, ma quale deve essere oggi il significato vero della parola “Socio di quartiere”?

Il decreto del Sindaco di proroga dei mandati dei consigli direttivi in carica è passato in silenzio, non c’è stato un vero e proprio confronto, solo in pochi hanno posto domande o cercato risposte. Non voglio entrare in merito sul decreto scritto dal sindaco o dalle posizioni prese dai quartieri, tutte dal loro punto di vista legittime, la mia opinione è quella che errori siano stati fatti da entrambe le parti. Io stesso al di là di qualche sfogo con qualche amico me ne sono stato silente in disparte.

La lettura dell’elezione del Priore della Chiocciola con i suoi 446 contradaioli che nel rispetto di tutte le normative vigenti hanno continuato a vivere e scrivere la storia secolare hanno risvegliato in me il sentimento di resilienza.

I quartieri ancora oggi sono libere associazioni?
Il regolamento approvato due anni fa riduce la libertà di associazionismo all’interno delle società di quartiere?
Quali sono gli obblighi, i diritti e i doveri dei soci di quartiere?

A queste domande vorrei si pronunciasse in prima istanza il sindaco, il segretario generale che ha dato parere favorevole motivato al decreto e Rettori.
Per ultimo vorrei che a questo quesito rispondesse il consiglio comunale senza demagogia o appartenenza politica siano essi di maggioranza o minoranza consiliare.
Il Covid ha colpito tutti ma Siena continua, in sicurezza, a scrivere la propria storia senza mai interrompere il suo percorso.
Qualcosa sta cambiando o forse è già cambiato, l’auspicio e il desiderio di un “socio” di quartiere è quello di continuare a partecipare attivamente, a scrivere la sua storia attraverso i suoi “diritti”: quello assembleare e di voto. Uniformare le norme dello statuto al Regolamento della Giostra del Saracino non dovrebbe mai stare a significare che il secondo prevale sul primo.

Mi preme infine fare un’ultima domanda: se un giorno l’amministrazione comunale decidesse di non svolgere più la Giostra del Saracino l’associazione di quartiere sarebbe automaticamente sciolta? Per quanto mi riguarda alla domanda rispondo “NO”.

Paolo Nocentini

[1] Luca Berti “La Vittoria conseguita nel 1931 dal Rione di Porta Burgi nella lunga vicenda della Giostra del Saracino”