Mentre nei quattro quartieri si pensa già alla Giostra del prossimo 1º settembre la Magistratura ha emesso i provvedimenti disciplinari conseguenti ai fatti accaduti nell’ultima edizione dello scorso giugno.
Nove il numero complessivo dei figuranti puniti con la squalifica, sette dei quali di Porta Santo Spirito, il quartiere in assoluto maggiormente coinvolto dalle sanzioni della Magistratura. Oggetto di valutazione è stato il comportamento tenuto da un nutrito gruppo di figuranti giallo-blu in occasione della prima carriera corsa da Gabriele Innocenti, poi ripetuta proprio in conseguenza del disturbo posto in essere. Per la verità al Quartiere della Colombina non è andata nemmeno poi così male. Sette infatti sono i figuranti che il Maestro di Campo Lisandrelli è riuscito ad identificare nella propria relazione, nonostante dalle immagini televisive e fotografiche che hanno ripreso il fatto risulti chiaro che le persone che al momento del passaggio del cavallo avevano oltrepassato la linea dietro la quale devono rimanere le comparse fossero ben di più. Richiamato ufficialmente anche il Maestro d’Armi giallo blu per non aver adeguatamente vigilato sui propri figuranti.
Per il medesimo fatto la Magistratura ha inflitto al Quartiere di Porta Santo Spirito anche la sanzione pecuniaria della decurtazione di euro cinquemila dal contributo comunale. In linea con quanto scaturito l’anno precedente per fatti simili (anche se di minore entità) commessi dai figuranti di Porta Sant’Andrea. Su questo piano è assai probabile che nell’equilibrio complessivo della decisione assunta dalla magistratura, tra valutazione delle responsabilità individuali dei diretti protagonisti e quella oggettiva del Quartiere, abbiano assunto un importante peso specifico le scuse immediate che sono state rivolte ad Innocenti, a nome di tutto il Quartiere, da parte del Capitano Geppetti e dal giostratore Scortecci prima, e dal Rettore Gori, poi.
Per Porta Crucifera richiamato ufficialmente il Maestro d’Armi per aver invaso la lizza ed essere corso verso la magistratura in seguito alla contestazione del punteggio assegnato ad Adalberto Rauco.
Per Porta del Foro e Porta Sant’Andrea un figurante squalificato per ciascun quartiere.
I fatti di giugno purtroppo non sono una novità. Non può ignorasi, infatti, che negli ultimi anni si sta verificando uno strano fenomeno. Da una parte assistiamo ad una crescita esponenziale del coefficiente tecnico della Giostra, della preparazione dei giostratori, dell’attenzione verso i cavalli nonché degli investimenti che i Quartieri sostengono nella realizzazione e mantenimento dei rispettivi campi prova. Il tutto alla ricerca di una maniacale e faticosa preparazione che consenta di lambire la perfezione in piazza il giorno della Giostra.
Assistiamo anche, è giusto sottolinearlo, agli sforzi dell’amministrazione comunale che tanto si prodiga per promuovere la manifestazione e con essa l’intera Città.
Dall’altro ci troviamo spesso a fare i conti con una involuzione culturale e di mentalità, soprattutto giostresca, non in linea con l’evoluzione tecnica della manifestazione e in aperta contraddizione con gli sforzi compiuti dalle dirigenze per raggiungere i propri obbiettivi.
Il comportamento dei figuranti in piazza nelle ultime edizioni ne è l’esatta conferma. Non ci sono Quartieri che possano ritenersi immuni, tutti, in diverse occasioni hanno contribuito a questo fenomeno. I disturbi alle carriere dei giostratori ne sono un esempio particolarmente sgradevole perchè in grado di mettere in pericolo la stessa sicurezza del giostratore, possono vanificare l’impegno di tutto un anno che un cavaliere spende per preparare se e i suoi cavalli. Per non dire delle risorse umane ed economiche degli stessi Quartieri. Volendo potremo allargare il tema anche ai disturbi a cui abbiamo via via assistito provenire dai posti in piedi, fumogeni, luci di cellulari ecc.
Per non parlare di quanto accaduto negli ultimi anni durante le sfilate del corteo prima dell’ingresso in piazza.
Una riflessione e molti più interrogativi ci vengono spontanei: questi episodi sono casuali? Esiste questo problema involutivo di quella che potremo chiamare semplicisticamente mentalità “quartieristica” rispetto alla crescita tecnica della manifestazione? I quartieri hanno in mano la situazione? E ancora, su quali basi effettuano la scelta dei figuranti che prendono parte alla giostra? Qual’è l’approccio ideale con la giostra che i quartieristi e gli aretini più in generale desiderano? I quartieri e le dirigenze cosa fanno o potrebbero fare per imprimere la giusta mentalità a tutela del patrimonio di tutti?”