La Giostra del Saracino piange uno dei suoi più grandi e illustri padri fondatori: Assuero Pieraccini.
Il Dottor Pieraccini, così l’ho sempre chiamato, ha vissuto per la giostra. Il suo amore sconfinato per la nostra festa è stata la sua passione il suo unico amore dopo la sua famiglia.
Ci lascia proprio quando la Giostra del Saracino batte forte il cuore e il suo quartiere ha riacceso le luci ai Bastioni, casa sua, che ha custodito e portato avanti giorno dopo giorno alla ricerca dell’eccellenza.
L’eccellenza, è stato il suo ultimo tema toccato in una intervista che gli ho fatto assieme al gruppo di “A sQuola di Giostra”. È sempre stato un uomo alla ricerca dell’eccellenza molto spesso riuscendo a trovarla.
Il suo invito ai giovani ad andare a casa sua a parlare di giostra, a sviluppare tematiche anche spinose con coerenza e lucidità nel trovare soluzioni anche per il futuro senza mai tirarsi indietro per un uomo di oltre 90 anni che ti lasciavano sempre a bocca aperta.
Assuero Pieraccini è sempre stato un uomo che ha guardato al futuro conservando sempre le radici e la tradizione, cosa che il mondo della giostra a volte ha smarrito nel suo cammino.
Sono infiniti i ricordi, le chiacchiere passate con lui che non avresti mai voluto interrompere perché ti ammaliava.
Nasce nel 1931 proprio l’anno della rinascita della Giostra del Saracino, la sua appartenenza ai colori della Colombina, la sua passione lo hanno portato a ricoprire tutti i ruoli da quartierista al Maestto d’Arme, Capitano e infine Rettore vittoriosi.
A Santo Spirito ha vissuto il periodo di gloria assoluta negli anni d’oro con Paolo Giusti ma anche la crisi vera quella fatta di sconfitte che dal 1985 fino alla sua uscita da Rettore lo hanno accompagnato.
Assuero è sempre stato una risorsa unica per il Saracino, in ogni suo organismo dal Consiglio Generale, alla Magistraura al ruolo di Coordinatore di Regia.
Santo Spirito e l’amministrazione comunale dovranno rendergli onore per sempre facendo sì che la sua persona possa per sempre restare indelebile nella mente delle nuove generazioni.
L’ultimo saluto lo voglio regalare a te Caro Assuero dandoti del “tu” come mi chiedevi di fare ma che io non sono mai riuscito a fare. Mi mancherai, mancherai alla Giostra del Saracino, ma la tua passione e i tuoi insegnamenti saranno per noi l’unica strada “Alla Ricerca dell’Eccellenza”.
Ciao Assuero.
Paolo Nocentini