E’ stata presentata nella Sala del Consiglio Comunale la Lancia d’oro che andrà al quartiere vincitore della 145esima edizione della Giostra del Saracino di sabato 22 giugno 2024.

La Lancia è dedicata al 450º anniversario della morte di Giorgio Vasari, avvenuta nel 1574 a Firenze; la parte dell’elsa è stata progetta dall’artista milanese Giovanni Frangi e messa in opera come per le due aste (inferiore e superiore) dal maestro intagliatore Francesco Conti.

Giorgio Vasari nasce ad Arezzo il 30 luglio del 1511. Si forma nella sua città natale studiando con Guillaume de Marcillat, artista francese attivo ad Arezzo e specializzato nella realizzazione di opere in vetro. Nel 1524 si trasferisce a dove studia con Andrea del Sarto. Poco dopo, nel 1531, insieme a Francesco Salviati compie un viaggio a Roma per studiare le opere dell’antichità classica. Risale al 1532 la sua prima opera nota, la Sepoltura di Cristo conservata ad Arezzo a Casa Vasari (la sua residenza oggi trasformata in un museo) dipinto di committenza medicea.

Nel 1534, a soli ventitré anni, dipinge il ritratto del duca di Firenze, Alessandro de’ Medici; nell’ottobre del 1540, l’importante banchiere Bindo Altoviti gli commissiona quella che è forse la sua opera pittorica più nota, l’Immacolata Concezione, di cui agli Uffizi si conserva una replica autografa in dimensioni ridotte.

Nel 1541, Vasari si trasferisce a Venezia su invito del suo amico nonché concittadino Pietro Aretino e a Venezia, oltre a realizzare le scenografie per la “Talanta” di Pietro Aretino, Vasari esegue le decorazioni di Palazzo Corner-Spinelli.

Nel 1542, l’artista torna ad Arezzo dove inizia ad affrescare gli ambienti della sua casa: l’opera sarà terminata nel 1548. Nel 1546 è a Roma per lavorare per il cardinale Alessandro Farnese, per il quale esegue gli affreschi del salone del Palazzo della Cancelleria, con scene celebrative del pontificato di Paolo III Farnese. Il salone è noto anche come “sala dei cento giorni” perché Giorgio Vasari si vantava di averlo terminato proprio in cento giorni (si racconta che Michelangelo, nell’apprendere che la sala era stata affrescata in tale lasso di tempo, rispose sarcasticamente “si vede”).

Nel 1550, presso l’editore Torrentini, Vasari pubblica la sua prima edizione delle Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti, uno dei testi fondamentali di tutta la storia dell’arte. L’anno successivo è di nuovo a Roma dove, fino al 1554, lavora insieme a Bartolomeo Ammannati, suo grande amico a Villa Giulia.

Nel 1554 Vasari torna a Firenze al servizio di Cosimo I, che gli affida la realizzazione del Palazzo degli Uffizi, grande capolavoro di Giorgio Vasari nel campo dell’architettura. Il palazzo avrebbe dovuto ospitare uffici amministrativi (da cui il nome).

I lavori inizieranno nel 1560 e termineranno nel 1580 dopo la scomparsa di Giorgio. Intanto, nel 1562 l’artista inizia a eseguire il celeberrimo, grande ciclo di affreschi del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, con la celebrazione delle imprese di Cosimo I de’ Medici, che sarebbe divenuto granduca di Toscana nel 1569. I lavori saranno terminati nel 1565. Nel 1568, Vasari pubblica, la seconda edizione delle Vite ampliandola con le biografie degli artisti contemporanei e con la propria autobiografia.

Tra il 1570 e il 1572, per Francesco I de’ Medici, esegue il Perseo e Andromeda, e nel 1572 riceve l’incarico di realizzare gli affreschi per decorare l’interno della cupola di Brunelleschi del Duomo di Santa Maria del Fiore a Firenze. Tuttavia, a causa della sua scomparsa avvenuta due anni più tardi, Vasari non riesce a completare il lavoro e l’incarico sarà quindi assunto da Federico Zuccari.

L’artista si spegne infatti a Firenze il 27 giugno del 1574.

Alessandro Dragoni