La Lancia d’oro che andrà in premio al quartiere vincitore della 143esima edizione della Giostra del Saracino del 17 giugno 2023 sarà dedicata a Luca Signorelli nel quinto centenario dalla morte.
Luca Signorelli, pseudonimo di Luca d’Egidio di Ventura (Cortona, 1445 circa – Cortona, 16 ottobre 1523), è stato un pittore italiano, considerato tra i maggiori interpreti della pittura rinascimentale.
Influenzato dagli artisti fiorentini del tempo, la sua formazione artistica si deve specialmente a Piero della Francesca, di cui fu allievo. Luca Signorelli ebbe un ruolo attivo nelle istituzioni della città di Cortona: fu priore per dodici volte, tra il 1480 e il 1523 e fu eletto dieci volte nel Consiglio dei diciotto e dodici volte nel Consiglio generale. Notevoli sono anche le notizie date dal Vasari che elogiò Luca Signorelli ricordandolo come l’ispiratore di Michelangelo e riferì di alcune sue opere, oggi perdute, realizzate ad Arezzo: affreschi nella cappella di Santa Barbara nella chiesa di San Lorenzo, datati al 1472, un gonfalone per la confraternita di Santa Caterina, affreschi e un’ancona per Sant’Agostino, un gonfalone processionale per la confraternita della Santissima Trinità. Da ricordare sicuramente tra le numerose opere Il ciclo di Monte Oliveto Maggiore e nella Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto alcune scene della venuta del Giudizio, la Resurrezione dei corpi, la schiera dei Dannati brillano per la potenza inventiva e la vena visionaria di Signorelli, che, come un grande illustratore, accese la propria fantasia per creare scene dalla forte carica emotiva, in grado di coinvolgere lo spettatore sotto più punti di vista: non solo di partecipazione religiosa, ma con un certo voyeurismo verso il grottesco, le allusioni erotiche, o i veri e propri scherzi, come l’autoritratto in forma di demone del pittore che brandisce una formosa fanciulla (presente nella Lancia d’oro) probabile vendetta “privata” verso una donna con cui aveva avuto a che fare.
Nel 1516 dipinse una pala a Umbertide la cui predella cita le Storie della Vera Croce di Piero della Francesca ad Arezzo.
L’ultima opera nota è una grande pala con la Madonna col bambino e Santi commissionata dalla Confraternita di San Girolamo ad Arezzo nel 1519, che venne messa in opera quando l’artista era ormai settantenne, nel 1523. In quell’occasione l’artista soggiornò in casa dei suoi lontani parenti Vasari, dove conobbe quel Giorgio allora di otto anni, che molto tempo dopo ne scrisse la biografia.
La Lancia d’oro contiene un’interpretazione dell’artista irlandese Sean Shanahan che ha donato alla città di Arezzo per celebrare la Lancia della 143esima edizione della Giostra del Saracino. L’artista ha realizzato un pieno in legno intagliato, dipinto con i colori del Signorelli, a cui la Lancia è dedicata.
Le sapienti mani e le idee del Maestro intagliatore Francesco Conti poi hanno dato forma alla Lancia d’oro, che come accade dal 1979 a questa parte, è l’ennesima “opera d’arte” consegnata alla Città di Arezzo in primis la quale sarà conservata ad imperitura memoria nel Museo del Quartiere vincitore.
Alessandro Dragoni