La Lancia d’oro che andrà in premio al quartiere vincitore della 144esima edizione della Giostra del Saracino è dedicata al centenario dell’Arezzo Calcio.
L’impugnatura che è stata realizzata come sempre dalle sapienti mani del maestro intagliatore Francesco Conti è stata scelta da una commissione apposita, fra i 23 bozzetti arrivati, a fronte del bando di concorso indetto nel luglio scorso.

Il vincitore del concorso è risultato l’aretino Paolo Antonio Toci, tifosissimo amaranto, che ci ha concesso due battute sul bozzetto da lui realizzato.

Da aretino e “tifosissimo” quale sei, cosa significa per te aver vinto il concorso per la realizzazione del bozzetto per l’impugnatura della Lancia d’oro di settembre?

“Quando ho saputo che c’era la possibilità che la lancia d’oro poteva essere dedicata all’Arezzo calcio fin da subito ho iniziato a pensare alla realizzazione di un disegno, sono più di 30 anni che lavoro come pittore e questa per me era un’occasione da non perdere, poi successivamente, dopo che era stato indetto il bando ci sono stati i giorni dell’attesa e la tensione saliva. Al momento che mi è stato comunicato che avevo vinto il concorso penso di essere stata la persona in assoluto più felice del mondo, in famiglia sia mia moglie che mio figlio viviamo intensamente tutto ciò che riguarda Arezzo e la sua cultura”.

Ci spieghi nello specifico cosa rappresenta il bozzetto che hai realizzato?

“L’idea di base era la leggerezza, la semplicità e l’eleganza, volevo tornare un po’ indietro nel tempo e abbracciare le prime lance d’oro degli anni ’30, doveva essere una lancia semplice, di facile lettura e che richiamasse la storia, insomma una lancia che viene dal cuore”.

La presentazione della Lancia

L’approfondimento

La data di fondazione della società calcistica aretina è il 10 settembre 1923. Il nome originario è Juventus Foot Ball Club, la prima divisa è arancione con calzoncini neri. Il 9 settembre 1930 la società cambia nome in Unione Sportiva Arezzo, dopo l’aggregazione della squadra originaria con altre realtà cittadine. Già nel 1933-1934 la squadra viene sciolta, e ricostituita nel 1936 in Seconda Divisione col nuovo nome di Società Sportiva Juventus Arezzo con il giallo e il nero come colori sociali. Al tradizionale nome di U.S. Arezzo si torna subito a partire dall’anno successivo riutilizzando l’amaranto come colore sociale.
Nel campionato di Serie C 1947-1948 gli amaranto, allenati dall’ungherese Árpád Hajós, vincono il girone N, qualificandosi alla nuova Serie C riorganizzata su 4 gironi nazionali. Nel 1953 l’Arezzo retrocede in Promozione Regionale, per poi riguadagnare la serie C nel 1958.
Nel 1961 l’Arezzo si dota del nuovo Stadio Comunale: si tratta dello stesso stadio dove oggi gioca l’Arezzo, impianto sportivo che il 18 novembre 2006 è stato ribattezzato “Città di Arezzo”. Nella stagione 1965-1966 ottiene la prima promozione in Serie B. La permanenza tra i cadetti dura però una sola stagione. Già nel 1968-1969 giunge comunque la seconda promozione, con l’allenatore Omero Tognon, per poi retrocedere nuovamente nel 1974-1975. Il ritorno tra i cadetti arriva solo sette anni dopo, al termine della stagione 1981-1982, con la squadra allenata dall’ex-goleador interista Antonio Valentín Angelillo e trascinata dal bomber Tullio Gritti. La stagione è preceduta dalla conquista della Coppa Italia di Serie C, nel giugno 1981.
L’anno dopo gli amaranto guadagnano la salvezza, ma la stagione d’oro è il 1983-1984, che vede l’Arezzo giungere quinto, a soli 5 punti dalla zona promozione. Nel 1987-88 l’Arezzo retrocede in Serie C1.
L’U.S. Arezzo disputa la sua ultima stagione sportiva nel 1992-1993, che culmina con il fallimento, l’esclusione alla 27ª giornata di campionato e la cancellazione della società dai ruoli federali FIGC. La notizia del fallimento trova risalto, sia pur per breve tempo, su tutti i supporti mediatici dell’epoca.
La storia dell’Arezzo riprende con “Ciccio” Graziani, che con altri soci fonda l’Associazione Calcio Arezzo e riesce ad iscriverla al Campionato Nazionale Dilettanti. Nel 1995-1996 arriva sulla panchina amaranto il pressoché sconosciuto Serse Cosmi. L’Arezzo vince il proprio girone volando in C2, mentre nel 1997-1998 si aggiudica i play-off del girone B e torna in C1.
Nel 2002-2003 l’Arezzo retrocede in C2 dopo essersi piazzato ultimo, ma l’anno successivo viene ripescato, e si appresta così a giocare nuovamente in terza serie. Fu chiamato in panchina Mario Somma, che si affidò alle prestazioni dell’attaccante Elvis Abbruscato e dal capitano Matteo Serafini. L’Arezzo vinse il girone A della Serie C1 con tre giornate di anticipo e tornò in Serie B. A fine stagione l’Arezzo conquista contro il Catanzaro, vincitore del girone B, la Supercoppa di Lega di Serie C.
Nella stagione 2005-2006 l’Arezzo, passato sotto la guida di Elio Gustinetti, guadagna rapidamente la matematica salvezza, e giunge settimo a fine campionato, ad un passo dall’accesso ai play-off per la Serie A.
Prima dell’avvio della stagione 2006-2007 anche l’Arezzo viene travolto dallo scandalo di Calciopoli, che sconvolge il calcio italiano nell’estate 2006. Il 18 agosto 2006 la Commissione di Appello Federale penalizza l’Arezzo di 9 punti nella classifica del campionato cadetto 2006-2007. La società amaranto ricorre a quel punto in appello, riuscendo però ad ottenere solo una diminuzione dei punti di penalizzazione da 9 a 6. Alla guida di Antonio Conte, per un periodo sostituito da Maurizio Sarri, l’Arezzo si gioca l’accesso ai play out all’ultima giornata. Gli amaranto vincono 3-1 in casa di un Treviso già salvo. Intanto lo Spezia strappa la vittoria alla Juventus, che essendo ormai promossa in serie A fece giocare per lo più giovani della primavera, costringendo l’Arezzo ad una ormai inevitabile retrocessione. La partita avrà anche una coda polemica, quando il mister Antonio Conte criticherà la sua ex-squadra, la Juventus, per la clamorosa sconfitta in casa contro lo Spezia. Tuttavia quell’anno l’Arezzo ottiene il suo risultato più prestigioso in Coppa Italia, arrivando a giocare i quarti di finale contro il Milan. Sconfitta per 2-0 al “Meazza” e vittoria per 1-0 al “Città di Arezzo”.
Dopo alcune stagioni in Serie C, il 16 giugno 2010 la società comunica sul suo sito di non essere in grado di adempiere agli impegni previsti per il 25 giugno 2010 che consentirebbero il regolare proseguimento della gestione.
A seguito della mancata iscrizione, la squadra viene rifondata con il nome temporaneo di Associazione Sportiva Dilettantistica Atletico Arezzo: Marco Massetti ricopre il ruolo di presidente.
Nel corso della stessa stagione la proprietà passa di mano ad una cordata di cui fa parte l’attore Luca Zingaretti, assistita dal commercialista romano Genesio Severini. I ruoli della squadra vengono riformulati con Walter Martucci direttore generale, Abel Balbo consulente tecnico e Maurizio Coppola allenatore. Gli amaranto arrivano al nono posto, rimontando sul finire di campionato dopo un inizio molto difficile. Nel frattempo la società cambia denominazione in Unione Sportiva Dilettantistica Arezzo.
Ad inizio 2013 la proprietà della squadra cambia ancora, nuovo presidente è Mauro Ferretti.
La stagione 2013-2014 inizia con una nuova ristrutturazione societaria. Il ruolo di direttore generale è affidato a Daniele Diomede, mentre la panchina va a Davide Mezzanotti che nel corso della stagione è stato esonerato e sostituito da Andrea Chiappini. Ad aprile, viene affidato il ruolo di direttore generale a Danilo Pagni con il conseguentemente allontanamento di Daniele Diomede dalla società. Il 4 maggio, a seguito delle dimissioni annunciate da Chiappini, la squadra viene affidata al vice allenatore Stefano Cardinali. La squadra chiude il torneo con 64 punti, al terzo posto alle spalle di Pistoiese e Foligno.
Alla vigilia della stagione 2014-2015, la società viene ripescata nel girone A della Lega Pro, per sostituire il L.R. Vicenza, a sua volta ripescato in Serie B in sostituzione del Siena, estromesso a seguito del dissesto finanziario.
Dopo un’annata esaltante, nel 2015-2016 la squadra di mister Capuano termina la stagione al nono posto, riuscendo ad ottenere un’insperata qualificazione alla Coppa Italia 2015-2016. Nella stagione 2016-2017, sotto la guida di Stefano Sottili, l’Arezzo si piazza quarto nel girone A di Lega Pro e si qualifica per i play-off, dove è sconfitto in casa ed eliminato dalla Lucchese (1-2) al primo turno. Dichiarata fallita il 15 marzo 2018, a causa di debiti pregressi non saldati per circa due milioni di euro, in seguito alla concessione dell’esercizio provvisorio la squadra, guidata da Massimo Pavanel, conquista la salvezza diretta, nonostante i 15 punti di penalizzazione accumulati per varie inadempienze. Il 6 maggio i curatori fallimentari annunciano il passaggio dell’azienda sportiva alla neonata Società Sportiva Arezzo, facente capo agli imprenditori Giorgio La Cava e Massimo Anselmi ed al comitato dei tifosi Orgoglio Amaranto.
Nell’annata 2022-2023, la squadra, guidata da Paolo Indiani, vince il girone E della Serie D con tre giornate d’anticipo, ottenendo così una nuova promozione in Serie C dopo due anni.