La storia del Cancelliere

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Il ruolo del cancelliere è forse uno dei più importanti all’interno dell’odierna Giostra del saracino. Questa figura è infatti chiamata ad annotare tutte le fasi salienti della nostra manifestazione, partendo dall’ordine di estrazione delle carriere, passando dalla bollatura dei cavalli e giungendo infine a registrare punteggi e il vincitore della Giostra.

Cerchiamo però di capire a chi si ispira la figura del nostro cancelliere e quali potevano essere i compiti di questo personaggio in passato.

L’ufficio della cancelleria affonda le sue origini addirittura nell’Impero Romano. Sembra infatti che il termine cancelliere (cancellarius in latino) derivi dal fatto che essi erano gli usceri che durante le udienze rimanevano accanto al cancellus, ovvero quella barriera che separava il pubblico dal giudice.

Il termine nel corso degli anni si diffuse in tutta Europa indicando però un ruolo ben diverso.

Nel Medioevo, infatti, il cancelliere era colui al quale il sovrano affidava la custodia del sigillo ufficiale ed il compito di curare tutti i documenti del regno. Il ruolo era quasi sempre rivestito da ecclesiastici, i quali ricordiamo nell’alto Medioevo detenevano il monopolio della cultura, e sovente erano così potenti da essere secondi solo al sovrano.

A partire dal XII secolo, di pari passo con la formazione dei liberi comuni, si vennero a creare, per ogni città, uffici di cancelleria.

In questo contesto il ruolo del cancelliere venne assunto dai notai ed i compiti erano similari a quelli svolti in precedenza sotto ad un sovrano.

Il termine è poi giunto fino ai nostri giorni; infatti, il primo ministro tedesco ancora oggi viene chiamato cancelliere. Ciò è frutto di una precisa scelta politica che venne compiuta nel momento della formazione dello Stato tedesco (1871) da parte dell’allora capo del governo Otto Von Bismarck, il quale voleva richiamare ad una tradizione tedesca che affondava le sue radici al tempo del Sacro Romano Impero.

In campo giuridico poi, ancora oggi in Italia, esiste il ruolo del cancelliere, il quale va ad affiancare il giudice nelle udienze verbalizzando gli atti.

Per quanto riguarda la nostra città l’esistenza del ruolo del cancelliere, in epoca medievale, è testimoniata dall’articolo 64 dello statuto del comune del 1327.

Si dice infatti che in città deve essere presente un buon notaio che svolga le funzioni di cancelliere. I suoi compiti consistono nello scrivere e riportare nel registro del comune le riformagioni proposte, gli ordinamenti fatti dal consiglio cittadino e le lettere missive e remissive.

Deve inoltre creare due libri distinti, uno di cartapecora ed uno di cotone, per le cose da scrivere e quelle da ricevere nel comune.

Il suo mandato era di durata annuale e la sua elezione era a carico dei difensori. Come paga avrebbe ricevuto sette lire al mese.

Samuele Oroni

Bibliografia

– Attilio droandi (a cura di), statuto del comune di Arezzo 1327, Alberti & C. editori, 1992

– Andrea Zorzi, Manuale di storia medievale, UTET Università, 2020.

F. Franceschi, I. Taddei, Le città italiane nel Medioevo. XII-XIV secolo, editore Il Mulino, 2022.

-P.H. Wilson, Il Sacro Romano Impero. Storia di un millennio europeo, Il Saggiatore, 2017