Un nuovo capitolo della rubrica di Correr Giostra dedicata ai cavalli storici, oggi tocca a Enrico Giusti e alla sua Lady.

Ciao Enrico grazie per aver accettato questa intervista con noi per parlare della cavalla che ti ha fatto esordire in piazza e ti ha poi accompagnato anche per gran parte della tua carriera da giostratore.

Con Lady hai esordito nel giugno 2003 marcando un 4, hai corso con lei un totale di 8 Giostre vincendone 2 ed hai collezionato 10 carriere colpendo 2 volte il centro.

Ci racconti un po’ dove hai visto o montato Lady per la prima volta? Quali sono state le sensazioni che hai avuto “a caldo” e le dinamiche che ti hanno convinto a portarla in piazza?

Lady è stata in assoluto il mio primo cavallo, quando mio padre me la comprò ero giovanissimo ed è stato indiscutibilmente amore a prima vista. Fin da subito ho sperato e creduto di poter costruire insieme a lei un binomio importante. Facevamo delle piccole gare nel maneggio dove la custodivo e nonostante fossimo entrambi alle prime armi sentivo che fra di noi c’era qualcosa di speciale; in particolare in una di queste che si svolse con la lancia capii di voler fortissimamente provare a correre la Giostra con lei.

Fra di voi è stato amore a prima vista o vi è servito del tempo per conoscervi ed adattarvi l’uno all’altra?

Come detto l’amore è scoccato subito, ma la cosa più importante è stato il processo di conoscenza che abbiamo intrapreso, crescendo insieme, lei diventando sempre più un bravo cavallo ed io un bravo cavaliere. Gli insegnamenti che ho ricevuto da lei non me li ha più dati nessun altro cavallo, questo è uno dei motivi che mi ha portato ad intitolargli la mia scuderia che si chiama appunto “Lady” in suo onore, per cercare di ringraziarla per tutto quello che mi ha dato.

Morfologicamente parlando credi che sia un cavallo che potrebbe essere riproposto anche nella Giostra di oggi?

Assolutamente si. Era una cavalla piccola con un incollatura che si distendeva, aveva un galoppo serrato che ti permetteva di andare in mira con facilità. Molto coraggiosa, non credo di averla mai vista allargare in prossimità del buratto o a causa di un disturbo.

Quali erano i suoi pregi migliori che l’hanno resa cosi affidabile in Giostra? E quali invece le maggiori difficoltà che ti dava da affrontare? C’era un aspetto particolare che hai fatto fatica a ritrovare in altri soggetti?

I suoi pregi e difetti avevano una radice comune, il suo temperamento. Come detto in precedenza era coraggiosa, tenace, non si tirava mai indietro di fronte alle difficoltà. Di contro però questo la portava ad essere un po’ troppo irruenta e di difficile gestione (soprattutto in partenza). A causa del suo sangue “caldo” non ti permetteva di stare li a pensarci molto, lei era subito pronta a partire. Ho avuto altri soggetti che più o meno hanno ricalcato queste caratteristiche ma lei aveva quel qualcosa in più di testardaggine e determinazione che la porteranno ad essere la mia cavalla del cuore per sempre.

Hai qualche aneddoto di vita privata che ti piacerebbe raccontare per spiegare il vostro rapporto?

Di aneddoti ne avrei a milioni… la cosa più rappresentativa però forse era questa: quando avevo finito di sellarla e mettevo un piede nella staffa per salire lei faceva sempre il gesto di scalciare, quasi a voler dire “mi hai rotto le scatole!”. Era una cosa che le ho sempre permesso perché non era un vero e proprio calcio, non tentava di colpirmi, era soltanto il suo modo di giocare e dimostrarmi tutta la sua personalità.

Quando hai smesso di utilizzarla in Giostra come è continuato il vostro rapporto?

Purtroppo Lady ha smesso di giostrare dopo aver avuto un brutto incidente: la sua esuberanza la portò ad invadere il paddock di un altro cavallo scavalcando la recinzione, questo per difendersi le dette un calcio che la colpì nell’anteriore provocandole una bruttissima frattura non operabile, fummo costretti a sopprimerla. Ho ancora impressi nella mente i suoi occhi che mi guardano il giorno che la abbattemmo, fiera e testarda fino all’ultimo secondo.

C’è qualcos’altro che magari non ti ho chiesto ma ti farebbe piacere aggiungere?

Voglio solo aggiungere che Lady mi ha dato tutto. Mi ha permesso di entrare in un mondo che mi affascinava ma che non avevo ancora avuto modo di conoscere, mi ha insegnato a tenere sempre alta la guardia, a rispettare gli animali, insomma è impossibile spiegare fino in fondo cosa rappresenti per me. Il fatto che la mia scuderia porti il suo nome e che ogni volta che siamo in giro per l’Italia con i nostri cavalli il suo nome riecheggi nei maneggi e nelle arene è quello che ho voluto dedicarle cosi da poterla avere, ancora oggi, sempre al mio fianco.

Leonardo Maccioni