Alberto Branchi: “Mi aspetto una prova degna del grande lavoro che abbiamo fatto”

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Parola al Capitano Alberto Branchi di Porta Crucifera.

Come ha reagito il Quartiere alla Giostra di giugno?

Secondo me ha reagito bene, la gente era contenta, probabilmente si è resa conto che c’è in atto un miglioramento, anche rispetto alla Giostra vinta di settembre, e che si sta facendo un lavoro consapevole. Chiaramente l’episodio della carriera lenta non ci ha aiutato, si tratta di un episodio dettato anche da condizioni esterne e il grande stato di forma che abbiamo evidenziato ci ha aiutato a tornare al quartiere e a trovare un quartiere propositivo. Chiaro la vittoria è sempre importante però abbiamo dimostrato che ci siamo anche noi, in maniera importante. Comunque non bisogna assolutamente tenere bassa la guardia e credersi arrivati.

Come sono andati gli allenamenti in preparazione a settembre? Nonostante le alte temperature e le ferie estive.

Gli allenamenti sono stati molto serrati nel mese di luglio, mentre ad agosto abbiamo cercato di perfezionare il lavoro svolto, alternandoci con le ferie di tutti. Quest’anno con la Giostra che cade il 1 settembre, ci aspetta l’ultima settimana di agosto di rifinitura in piazza. Siamo stati molto attenti a rifinire i particolari, avevamo molti spunti di lavoro e poi sarà la piazza a dire se abbiamo fatto un buon lavoro. Le temperature sono state bollenti e quando le persone dicono che al campo prova siamo più privilegiati, non si rendono conto che questi momenti sono i più difficili perché comunque i ragazzi vanno in ferie, c’è meno forza lavoro ed è veramente caldissimo. I nostri ragazzi fanno veramente una fatica enorme e quando dico i ragazzi parlo non solo dei Giostratori, ma soprattutto dello staff e ci tengo a ringraziarli davvero tanto per il lavoro svolto.

Cosa ti aspetti dai tuoi giostratori sia titolari che di riserva?

Mi aspetto una prova degna del grande lavoro che abbiamo fatto e quindi riportare in piazza sia nel giorno della Prova Generale che in Giostra ciò che abbiamo dimostrato di saper fare. Il giorno della gara ovviamente è un giorno diverso, contano le emozioni, oltre alla preparazione, la carica, un po’ di fortuna e un sacco di fattori che fino a quel giorno li non ti si propongono. Spero che tutto vada bene e che si riporti in campo quello che so che siamo in grado di fare anche se ancora noi siamo in crescendo ma ancora non arrivati.

Capitano dal 2021, come descriveresti questi anni? Ti senti cambiato?

La prima cosa che mi viene subito in mente, senza pensare troppo, è che sono stati anni difficili. Questo è un ruolo difficilissimo che regala, almeno nel mio caso, tante soddisfazioni, ma ti sfinisce. Secondo me all’interno del nostro quartiere questo ruolo non è compreso fino in fondo, si pensa sempre che uno sia lì a discapito di, invece che per cercare di dare un contributo per quello che lui è capace, almeno nel mio caso. Chiaramente quando sei in questi ruoli devi prendere delle decisioni che possono rivelarsi giuste o sbagliate, ma che comunque danno un tuo indirizzo al
Quartiere e io ho cercato di dare una forma ben definita al mio progetto, che ha subito delle modifiche durante gli anni, sia di persone che di metodologia, ma che ha sempre avuto come obiettivo il benessere del Quartiere. Questo ruolo mi ha cambiato molto, spero in positivo. Ritengo di essere un Capitano ben delineato in quello che ritengo essere il mio carattere. Le mie caratteristiche possono servire in certi momenti, mentre posso servire meno in altri.

Come ti vedi nel futuro del quartiere?

Da quando ho iniziato a fare il Capitano è cambiata anche la mia vita privata e lavorativa, quindi dovrò valutare tutto. In futuro è chiaro che io mi vedrò sempre e comunque da una parte propositiva e cercherò, con o senza ruolo, di dare comunque delle soluzioni e non delle semplici polemiche. Che sono quelle che ai nostri due consigli hanno permesso che si realizzassero delle cose che in tanti anni non erano state pensate. Come mi vedo, sicuramente con il fazzoletto al collo e con gli amici a guardare la Giostra poi in quale veste o da quale punto della piazza non lo so ancora.

Giulia Basagni