Abbiamo incontrato i quattro Rettori della Giostra del Saracino e con ognuno di loro abbiamo parlato di presente e futuro della “Festa” analizzando aspetti e problematiche sorte a causa della pandemia mondiale. La proroga dei consigli direttivi fino ad ottobre, la speranza di correr giostra nel 2021, le attività, i bilanci dei quartieri e tanto ancora.
Iniziamo con Andrea Fazzuoli Rettore del Quartiere di Porta Crucifera.
Rettore questo non è stato un anno facile per nessuno compreso i Quartieri. Oltre ad aver rinunciato alle Giostre 2020 sono state interrotte tutte le attività sociali e economiche, i Quartieri hanno potuto contare solo sulle entrate del tesseramento. Come è andato il tesseramento?
“Purtroppo abbiamo avuto un calo anche abbastanza sostanzioso perché sono state fatte circa 200 tessere in meno. Siamo molto amareggiati perché comunque i soci dovrebbero in questo momento essere ancora più presenti e vicini al quartiere. Ad oggi siamo circa 400 soci”.
Nonostante la chiusura i Quartieri hanno dovuto sopportare delle spese fisse, siete riusciti a chiudere comunque in pari il bilancio 2020?
“Diciamo in pari no e mi spiego meglio. Purtroppo le entrate sono state irrisorie a confronto delle spese che sono comunque ogni anno molto importanti, in conseguenza abbiamo dovuto attingere alla cassa ne deriva che la percentuale tra incassi e ricavi è in netto calo. C’è quindi una perdita in rapporto all’anno 2020”.
Questo aspetto si lega all’argomento contributo comunale, sembra che il sindaco abbia aperto ad un maggiore ristoro, a che punto è la discussione, saprebbe indicare una cifra adeguata a ristorare o portare almeno in pareggio i conti del suo Quartiere?
“Fin dalla prima riunione della Consulta con il nuovo Sindaco eletto è stato subito affrontato questo tema e lui ha preso a cuore questa situazione e si è reso conto che i Quartieri sono in grande sofferenza. Ci è stato promesso che farà di tutto per far avere ai Quartieri un cospicuo contributo oltre a quello che viene annualmente rilasciato. La percentuale esatta che possa portare a pareggio il bilancio è abbastanza importante, fondamentale che il Comune riesca comunque a dare un contributo sostanzioso, ti do un dato semplicissimo: solo la manutenzione stessa delle sedi storiche ha dei costi pazzeschi, per non parlare delle utenze. Queste sono spese dove purtroppo non può farci niente nessuno e allora sono sicuro che il Comune interverrà con una buona cifra che ci permetterà di farci trascorrere questo anno già difficile di suo in maniera migliore”.
Più in generale, non crede che la decisione dell’ammontare del contributo annuale costringa tutti gli anni i Quartieri a poche certezze, sarebbe d’accordo nel proporre che il contributo fosse deciso triennalmente? Non crede che questo potrebbe anche contribuire ad una maggiore autonomia del mondo giostresco?
“Certo, questa sarebbe una cosa molto importante, l’anno pandemico è talmente anomalo che realmente i Quartieri di fronte ad una situazione del genere non si sono mai trovati. È vero che i soldi non bastano mai perché le cose da fare sono tantissime, con un progetto triennale, con delle cifre sicuramente definite prima e che fossero maggiori di quelle attuali per noi sarebbe importante. Voglio però ribadire che l’amministrazione comunale ha tante cose da fare, vediamo se riusciamo a far migliorare sotto il profilo economico il mondo della Giostra, sarebbe sicuramente importantissimo”.
Cosa ne pensa della proposta che una quota fissa del contributo dato dal comune possa essere destinata per finanziare iniziative culturali e sociali dei Quartieri?
“Mi trova favorevole alla proposta, ogni Quartiere conosce bene il valore della crescita culturale nei Quartieri, se il Comune ci da una anche sotto questo aspetto lo vedrei come un segnale importante”.
Venendo alla cronaca, ci può dire come è maturata la decisione del sindaco di prorogare i mandati, c’è stata una discussione in consulta, siete arrivati ad una votazione o è stata presa in autonomia dal sindaco senza consultarvi?
“No, il Sindaco è stato corretto, altrimenti la Consulta non avrebbe il valore che deve avere. Il Sindaco ci ha prospettato la possibile soluzione di convocare le assemblee online, a mio avviso ingestibili anche per un aspetto di privacy, sicurezza e certificazioni. Questa ipotesi è stata subito abbandonata da tutti i Rettori. Tutti i Quartieri avrebbero voluto andare alle assemblee in presenza ma questo non è stato possibile. L’alternativa, vista la situazione attuale, è stata quella della proroga dei mandati che abbiamo deciso di accettare, è stata una decisione presa con la massima chiarezza”.
C’è stata discussione o votazione all’interno del Consiglio Direttivo?
“Assolutamente si, dopo la prima riunione con la Consulta è stato fatto oggetto di confronto in Consiglio che poi ha deliberato. Il nostro ha votato all’unanimità per perseguire il mandato fino ad ottobre, non vi erano motivi per fare diversamente”.
Nessuno nega le problematiche portate dal Covid per la salute pubblica, ma da più parti sono rimasti stupiti che la decisione abbia coinvolto solo i Quartieri della Giostra, quasi un provvedimento ad personam, non coinvolgendo tutte le altre associazioni cittadine, ma nemmeno le tre associazioni giostresche. Come si spiega questo diverso trattamento, non crede che queste modalità possano alimentare dubbi?
“Penso che in questo caso sia stato un errore, in effetti a mio parere il mondo Giostra è unico e di conseguenza in questo caso dovevano essere presi per tutti gli stessi provvedimenti. Credo che ci possa essere stato un malinteso o una non corretta gestione della procedura”.
Da più parti è stato sostenuto che questa decisione sia illegittima, la motivazione del Segretario Generale mette forse in dubbio la stessa autonomia dei Quartieri che potrebbe avere ripercussioni in futuro. Come Rettore non ha sentito l’esigenza di chiedere quanto meno un parere legale sulla sua efficacia e legittimità?
“Ritengo che i Quartieri e quindi la Consulta non hanno assolutamente meno valore della vecchia Istituzione Giostra, anzi ne sono certo di questo. In questa occasione straordinaria sono state fatte tutte le procedure che dovevano essere attuate. La Consulta ha dato il suo parere andando nella direzione espressa della maggioranza dell’organismo. Se poi ci sono state alcune discussioni ognuno di noi prende atto di quello che reputa giusto, io posso dire che in Consulta il Segretario Generale fu molto chiaro nell’articolo e nella procedura da attuare, non potevamo certo essere paragonati ad un’assemblea condominiale. Personalmente ho ritenuto opportuno seguire questa strada. Da Rettore e membro della Consulta quindi non vedo nessuna perdita di potere. Non capisco quali possano essere i problemi, non vedo un Sindaco che va in direzione opposta alla Consulta”.
Per ora le date delle Giostre 2021 sono state confermate a giugno e settembre e nel mentre si naviga a vista, non crede che per una miglior organizzazione sarebbe opportuno posticipare fin da subito almeno la data di giugno a ridosso di quella di settembre?
“All’ordine del giorno della prossima riunione c’è proprio questo argomento, verrà quindi valutata la possibilità, sentito ovviamente anche il parere della Prefettura, perché non ci dimentichiamo che in questo caso l’ultima parola è sempre della Prefettura. Fatto questo passaggio sapremo meglio quale strada percorrere. È chiaro che se non ci sono le condizioni fare una giostra quantomeno similare a quella che conoscono gli aretini allora potremo prendere altre decisioni”.
Stando comunque così le cose, quale crede che sia il tempo massimo per decidere sul calendario giostresco?
“Secondo me se vogliamo darci un tempo limite entro marzo dobbiamo decidere sulla Giostra di giugno. Le procedure per prepararsi, e parlo di preparazione tecnica dei giostratori, una Giostra in giugno è differente che prepararla per settembre, tra fine febbraio e i primi di marzo deve essere presa una decisione definitiva”.
Lo scorso scorso tutti d’accordo sul diniego a svolgere la Giostra di settembre in forma diversa da festa di popolo, oggi si sente parlare di “Giostra a tutti i costi”, se si riproponessero le stesse condizioni è sempre della stessa idea oppure sarebbe disposto ad accettare qualche compromesso?
“La Giostra è passione, contatto, deve essere vissuta. Se non ci sono gran parte di queste prerogative secondo me non possiamo farla. Pur nelle limitazioni che ci potrebbero essere prospettate va valutato bene il grado di restrizioni, se sono come quelle dello scorso settembre quando il Prefetto ci comunicò che avrebbero potuto partecipare solo i giostratori e pochi altri, capisci che Colcitrone sarebbe nuovamente contrario. Andranno valutate le condizioni e l’evolversi della pandemia e poi prendere una decisione. Certo sappiamo già che ci saranno delle limitazioni a prescindere dalla data in cui sarà fatta, sicuramente la Giostra come tutti ci ricordiamo non sarà possibile ripercorrerla oggi, ma dovrà comunque essere molto similare”.
Proroga o no, siamo a fine mandato, come giudica il suo lavoro e del suo Consiglio nei tre anni precedenti, sia sul piano tecnico che su quello sociale?
“Sotto il profilo tecnico sapevamo che partiva un progetto nuovo con giostratori esordienti e con allenatori esordienti, sicuramente dobbiamo maturare e crescere, siamo convinti che riusciremo a trovare quanto prima la formula giusta per essere al pari degli altri Quartieri. Non ci dimentichiamo che siamo nell’era dei Quartieri più forti di tutti i tempi, almeno i dati dicono questo, di conseguenza stiamo facendo un lavoro serrato per trovare le contromisure giuste per crescere quanto prima, da quest’anno poi possiamo lavorare sul nostro campo prova dopo tantissimi anni e questo è un altro punto di partenza fondamentale per il lavoro da svolgere. Sotto il profilo sociale-amministrativo ritengo che questo consiglio abbia fatto un grandissimo lavoro, abbiamo portato a termine i progetti che avevamo prefissato tre anni fa con grandissima fatica perché quest’anno le entrate sono state pari a zero. Sono orgoglioso quindi non solo per aver trovato la soluzione definitiva del campo prova, abbiamo rinnovato il nostro circolo con delle strutture meravigliose, stessa cosa vale anche per la cucina in piazzetta. Sono stati fatti grandi passaggi in avanti che il Quartiere voleva fare ma non ci era ancora riuscito. Sotto questo profilo mi sento veramente orgoglioso di esserci riusciti come Direttivo senza mettere il Quartiere economicamente in disagio. Siamo riusciti a saldare tutto quello che c’era da chiudere. Sono quindi assolutamente soddisfatto del lavoro fatto con tutto il Consiglio”.
Riccardo Pichi