Parte il count down per questa edizione della Giostra del Saracino di settembre che si svolgerà in una situazione anomala rispetto alle precedenti. Diverse saranno, infatti, le difficoltà e responsabilità a cui far fronte, soprattutto da parte delle figure che ricoprono ruoli più di rilievo, tra cui quella del Maestro d’Arme. Un incarico che, per il Quartiere di Porta Crucifera, vede la nomina di Rossano Branchi, presenza costante e caratterizzata per un forte attaccamento ai colori rosso verdi.
Oggi Maestro d’Arme, come sei arrivato a questa nomina?
“Ho sempre frequentato da quartierista e aiutato nelle varie mansioni: dal campo prova, alla cucina, alle griglie, andavo dove c’era bisogno. Mi sono vestito da Lucco nel 2019 e non mi sarei mai aspettato di arrivare a ricoprire un ruolo del genere, è stata una bella sorpresa. Generalmente l’incarico viene dato a persone del consiglio ed io non facendone parte non me lo sarei mai immaginato, quando ho ricevuto la chiamata da parte del Capitano questa estate ero molto emozionato, ritengo che sia un bellissimo riconoscimento per il lavoro svolto fino ad oggi all’interno del Quartiere”.
Uno dei ruoli più importanti, ma anche difficili. Come pensi di gestire le responsabilità e difficoltà di questa Giostra?
“Innanzitutto, per quanto riguarda la scelta dei figuranti una parola racchiude il mio metodo: meritocrazia. Per la gestione della manifestazione ci sono state date regole ben precise da rispettare in linea allo stato di emergenza che viviamo. Parlando da quartierista ritengo che la parte difficile sarà al termine della Giostra, sappiamo tutti che gestire emozioni forti non è così semplice, andrà visto anche un pò al momento come vanno le cose, da parte mia preoccupa più una sconfitta che una vittoria”.
Hai già in mente alcune indicazioni o consigli da dare ai tuoi figuranti?
“Solitamente vado molto d’istinto, quando sarà il momento le parole verranno da sole, anche perché va messo in conto che sarà una Giostra diversa, senza pubblico in piedi e con diverse limitazioni. Bisogna cercare di essere lucidi entrando in Piazza per quanto non sia affatto facile quando iniziano a salire la tensione insieme alla voglia di vincere”.
Come hai visto i quartieristi che tornano a popolare la piazzetta di Porta Crucifera?
“Ho visto diversa gente tornare, soprattutto giovani con la voglia di iniziare a vivere quei momenti di sempre. L’aspetto che preoccupa un pò di più riguarda la gestione della cucina, ma ci sono regole ferree per evitare problemi e crediamo nel buon senso di chi darà una mano. C’è tanta paura ma anche tanta voglia.
Penso che, nonostante tutto, al primo rullo di tamburi i brividi e i sentimenti tornano e sconfiggono le ansie, pur sempre con consapevolezza di un virus che c’è e che ha fatto soffrire fisicamente e mentalmente. Bisogna provare ad andare avanti perché questa situazione non cambierà presto, purtroppo ci vorranno anni. Dobbiamo avere il coraggio di vedere se è possibile attuare questo tipo di manifestazioni, ovviamente adattandole alle normative di prevenzione”.
Come vedi il clima pre Giostra al Quartiere?
“Sarà una settimana diversa da quella che siamo stati abituati a vivere negli ultimi anni, senza feste e musica per evitare assembramenti, io non la vedo affatto in maniera negativa, potrebbe essere una riscoperta sul lato umano: ci sarà modo di confrontarsi per riscoprire e riassaporare quelli che erano anche i valori di una volta, quando c’erano solo le cene e la voglia di stare insieme. Cori, aneddoti e racconti, sarà un pò come un tuffo nel passato”.
Hai qualche gesto scaramantico o rituale prima di entrare in Piazza?
“No, da parte mia non sono mai stato per certi rituali, credo nel lavoro, nella costanza e prima o poi i risultati arrivano. Da ex sportivo mi sento di dire solamente che se ti dicono di dare il 100% te devi entrare dando il 120%. Poi vedremo come andranno le cose”.
Ti sbilanci e ci dici il nome di un favorito in questa sfida?
“Sinceramente non ho idea di chi potrebbe essere visto che sarà uno scenario diverso dal solito, potremmo essere tutti alla pari. Ci sarà sicuramente un’aria ricca di tensione perché siamo tre quartieri con stesso numero di lance al primo posto. Ovviamente spero si vinca noi, se così non dovesse essere dico Porta del Foro per evidenti motivi”.
Un messaggio da dare al popolo rosso verde in vista della sfida.
“Cercare di non perdere la fiducia, nei momenti difficili in particolare tendiamo a mollare per paura, ma è qui che dovremmo rimanere uniti e continuare a lottare. Il Quartiere ha bisogno di tutti”.
Martina Andreucci