Lorenzo Casini è il nuovo Maestro d’Arme di Porta del Foro, vestito per la prima volta nel 2000 da armigero e subito vittorioso, assiduo frequentatore fino all’elezione da consigliere nel 2018. Oggi un nuovo esordio in uno dei ruoli più importanti che si possono ricoprire in piazza.
Prima di diventare Maestro d’Arme che percorso hai avuto dentro il quartiere?Come siete arrivati alla tua nomina?
“Ringrazio il consiglio in primo luogo per questa nomina a sostituto maestro d’arme. Il consiglio mi ha nominato in quanto referente del consiglio per il comitato giovanile. Quindi per la collaborazione diretta fatta di disponibilità e rispetto che c’è fra me e i ragazzi del gruppo giovani, che costituiscono la parte più sostanziosa dei figuranti. Ed anche penso, per la buona considerazione che ho acquisito negli anni all’interno del quartiere”.
L’emozione appena giunti alla decisione?
“Più che emozione direi soddisfazione e riconoscenza per questa opportunità, che spero di sfruttare e svolgere al meglio”.
Quale emozione provi nel dover indossare un costume che in passato hanno indossato tante figure storiche del tuo quartiere?
“Questa è emozione vera, pensare a coloro che lo hanno indossato prima di me. In particolar modo se penso ai due maestri d’arme che ho vissuto di più, cioè Gian Paolo Bartalesi e Riccardo Voltarelli, che sono anche due amici ad oggi, e da loro ho imparato il quartiere ed il modo di viverlo. In particolare da Riccardo Voltarelli, che ho vissuto per più tempo come maestro d’arme devo quello che sono oggi come quartierista ed anche come persona all’interno del quartiere. In particolar modo quello che trasmette Riccardo è autorevolezza e rispetto, quindi se oggi ho questa opportunità è anche grazie al suo esempio e a quello di Paolo”.
Il ruolo del Maestro d’Arme in piazza è uno sei più delicati e con maggiori responsabilità. Come pensi di interpretarlo?
“Penso di interpretarlo facendomi aiutare da coloro di cui mi fido ciecamente, e che mi hanno assistito nel cammino all’interno del quartiere, cercando di trasmettere rispetto, educazione e ricevendo in cambio le stesse cose. Fermezza, equilibrio, lucidità, riflessione e rispetto sono requisiti fondamentali nella vita e spero di attuarli in questa nuova esperienza”.
Sarà una giostra molto diversa e particolare, quale pensi possano essere le maggiori difficoltà per il ruolo che vai a ricoprire?
“Le difficoltà di questo ruolo dipendono molto dalla piega che prende la giostra stessa. Di sicuro per tutti coloro, che abitualmente si vestono e che quindi sono abituati a far giostra annualmente, è stato, penso, molto strano rimanere senza per due anni, quindi sarà, a mio parere un nuovo esordio, con tutte le emozioni che comporta un esordio, e dovremo essere bravi a controllare quelle emozioni e sfruttarle in modo positivo”.
Il quartiere come arriva alla giostra e come vedi i quartieristi che stanno tornando a frequentare i quartieri con assiduità?
“Il quartiere arriva alla giostra voglioso e determinato nel dimostrare il suo valore e convinto di potersi giocare le proprie possibilità. Ci siamo allenati assiduamente ed abbiamo una coppia competitiva per ottenere un grande risultato. È bello veder rivivere i quartieri, ci mancava a tutti questo luogo speciale ed emozionante. Bisogna sempre ricordare però che serve massima attenzione e consapevolezza nei comportamenti. Il covid è un virus sia fisico che mentale, fisico per i problemi di salute che comporta, e purtroppo come molti, ho dovuto provarlo a livello familiare. Ma è anche un virus mentale che intacca la nostra testa, perché ci priva della cosa più scontata che abbiamo, cioè la normalità, e frequentare i quartieri era la normalità per tutti noi. Per continuare a farlo serve consapevolezza ed attenzione”.
Se dovessi vincere con il vestito di maestro d’arme cosa fai?
“In caso di vittoria non so lascio tutto alla spontaneità del momento”.
Che giostra sarà, vedi un quartiere favorito?
“Non vedo un favorito, come per noi quartieristi, anche per cavalli e giostratori sarà come un nuovo esordio, pieno di incognite ed emozione. Sarà una giostra da giocare e gestire al meglio nei vari momenti che si possono presentare, da capire e preparare precedentemente le varie vicende che possono presentarsi”.