“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.
La strofa di Antonello Venditti ci sembrava potesse racchiudere quella che è la storia fra Martino Gianni ed il Quartiere di Porta Sant’Andrea. Storia iniziata nel lontano 1984 (da Giostratore, ma ancor prima da Quartierista) ed interrotta bruscamente nel 2003 con l’ultima Giostra disputata e la chiusura di tutti i rapporti con il Quartiere bianco verde, che nel frattempo si apprestava (passando anche attraverso un commissariamento) a cambiare quasi integralmente il quadro dirigenziale ed il consiglio direttivo.
Martino Gianni nasce ad Arezzo il 16 dicembre del 1957, fin da giovanissimo viene attratto dal mondo della Giostra e la sua adolescenza la spende all’interno del Quartiere di Porta Sant’Andrea dandosi da fare nei vari turni in sede ed indossando il costume da figurante in varie Giostre fino a quando, nel 1984, indosserà quello più bello, pesante ed importante diventando Giostratore.
La sua carriera da predestinato inizia ovviamente con una vittoria insieme al suo primo maestro, Vincenzo Verità. Nella Giostra di quel luglio 1984 Martino, nonostante fosse un esordiente, colpisce il IV alla sesta carriera che gli consentirà di andare agli spareggi contro la coppia di porta Crucifera, Ricci-Tabanelli. Alla prima, ed unica, carriera di spareggio il capitano Carlo Fardelli sceglie ancora Martino che si confermerà sul IV, mentre Tabanelli si fermerà sul III consegnando la Giostra al Quartiere bianco verde. In quello stesso anno la coppia Gianni-Verità conquisterà un’altra lancia d’oro, nell’edizione straordinaria dedicata al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, Martino colpirà ancora un IV nelle carriere ordinarie e poi ancora due IV in altrettante carriere di spareggio consecutive, visto che allora potevano corrersi non alternando i Giostratori (la regola dell’alternanza fu soprannominata infatti dai quartieristi bianco verdi “regola anti-Martino”).
Martino Gianni darà cosi inizio alla sua carriera da Giostratore che lo porterà a correre 39 edizioni vincendo 13 lance d’oro, tutte con il Quartiere di via delle Gagliarde.
Nei suoi 19 anni di Saracino ha cambiato 7 compagni: Vincenzo Verità, Massimo Montefiori, Franco Ricci, Maurizio Sepiacci, Silvano Gamberi, Gabriele Gamberi e Enrico Vedovini. Ha inoltre corso con 9 cavalli diversi di cui il più famoso e vittorioso è senza dubbio Fraddiavolo (10 lance vinte) ed ha cambiato per sempre la storia della manifestazione, non solo perché è stato il primo Giostratore ad allenarsi per colpire con continuità il V, punteggio che fino a quel momento veniva cercato e colpito solo in casi disperati o fortunosi, ma anche per quella personalità straripante che lo accompagnava in ogni cosa che faceva, dalle prove fino alla sfilata.
Dopo l’interruzione del rapporto con Sant’Andrea Martino decide (parole sue) di “andarsene a pescare per il Giorno della Giostra”. Evidentemente deluso da come sono finite le cose con il Quartiere che lo ha visto crescere e diventare uomo decide che per lui la Giostra del Saracino rimarrà solo nei suoi ricordi e nel suo passato e di non volerne più sapere, fino a quando… Fino a quando Porta Santo Spirito ( che lo aveva sempre cercato anche da Giostratore ) con a capo Ezio Gori nel 2010 lo ingaggia per guidare la squadra tecnica e Martino non tradisce le aspettative: non solo vince a ripetizione ma introduce un metodo di lavoro che anche dopo la sua uscita dal Quartiere della colombina frutterà altre lance grazie ai suoi due “ragazzi terribili” Elia e Gianmaria che non hanno mai nascosto quanto sia stato fondamentale “il re della piazza” per indirizzare la loro carriera nella giusta traiettoria, permettendogli di dominare la Giostra ancora oggi.
Adesso tutta porta Sant’Andrea, con in testa il Rettore Maurizio Carboni ed il Capitano Andrea Gavagni, spera che possa ripetersi la magia che ha portato Santo Spirito ad essere la regina dell’albo d’oro in relativamente pochi anni. La sfida non sarà certo semplice perché ripetersi è sempre più difficile che affermarsi ma dopo appena poche ore dal suo annuncio Martino Gianni sembra aver già ottenuto un primo successo:
Aver riunito un Quartiere che da troppo tempo, forse, non lo era più.
Leonardo Maccioni