Porta Sant’Andrea è senz’altro il quartiere che dal 1932, anno della sua comparsa, ad oggi ha cambiato più volte la propria sede.
Nel marzo del 1932 con l’approvazione del testo da parte del nuovo Segretario Federale Giannino Romualdi, divenne operante il nuovo Statuto che regolava struttura, organi e funzionamento delle nuove Società di Quartiere, poste definitivamente alle dipendenze dell’Opera Nazionale Dopolavoro. Fu allora che al quartiere bianco verde fu consegnato un locale in piazza S. Giusto, dove si trova attualmente la palestra “Sergio Stopponi”, che rimase attivo fino all’interruzione della Giostra nel 1940 a causa della seconda guerra mondiale.
Alla ripresa della manifestazione, nel 1948, la sede del quartiere fu momentaneamente trasferita in una piccola stanza situata in via Oberdan n. 55 di cui purtroppo non si hanno testimonianze più precise. Già negli anni ’50 infatti Sant’Andrea ha cambiato casa un’altra volta: la nuova collocazione si trovava all’interno di Porta Trento e Trieste nel passaggio pedonale che in precedenza serviva come posto di guardia nelle ore notturne per controllare le uscite e gli ingressi in città (molte testimonianze raccontano che sia stato il luogo preferito dal bandito Gnicche per entrare in città grazie all’aiuto di una guardia compiacente). Possiamo considerare questa come il primo vero punto ritrovo per i quartieristi bianco crociati, infatti dal 1954 fu installata la prima televisione del circondario ed era abituale per le famiglie del Quartiere ritrovarsi la sera a guardare i programmi televisivi portandosi sempre dietro da casa sedie e qualche pezzo di legno per il camino. La nuova sede era piccola ma molto accogliente, oltre al già citato camino, le pareti erano adornate con le lance, le bandiere e gli scudi, inoltre una porzione delle mura erano decorate con greche bianco e verdi che erano state dipinte dal consigliere Galliano Gialli e dal fratello sordo muto del famoso pugile Mario D’Agata.
Negli anni 60’ è di nuovo tempo di fare le valige per il popolo bianco verde, fu trovata infatti dal consiglio direttivo una nuova collocazione nella ormai ex caserma dei pompieri in piazza S. Giusto (dove si trova attualmente il circolo di scherma). I nuovi locali, molto più ampli della modesta collocazione nell’arco di porta Trento e Trieste, erano sicuramente più adatti a contenere una vita sociale che si stava sempre più espandendo sia in termini di eventi che di partecipazione. Questa nuova sede era decorata con lance, bandiere, scudi ed anche i vestiti stessi indossati dai figuranti nel giorno della Giostra facevano sfoggio della loro bellezza attaccati alle pareti, rendendo tutto l’ambiente molto caratteristico.
Nuovo decennio e nuovo spostamento, anche se questa volta ci avviciniamo alla collocazione definitiva, ci troviamo infatti in Via delle Gagliarde, anche se l’attuale palazzo San Giusto era molto diverso da come siamo abituati a vederlo oggi: ex Monastero ed ex stalla Napoleonica l’edificio ospitava anche una palestra di pugilato, mentre gran parte dei locali in uso oggi erano ancora di proprietà del tribunale. Le riunioni si tenevano in una stanza soppalcata (oggi non più esistente) da cui si accedeva mediante una scaletta interna e con una finestra che dava sul salone (l’attuale sala d’armi) dove si svolgeva la vita sociale, lo spazio oggi occupato dalla cucina ospitava invece la stalla del quartiere. Gli ambienti erano davvero troppo esigui e cosi partirono i lavori di ampliamento e riqualificazione dei locali che porteranno, ovviamente, ad un nuovo trasloco delle stanze sociali. Fu allora che nel 1982 il parroco di S. Gimignano don Renato Bertini si offrì di ospitare negli spazi dell’oratorio la provvisoria sede bianco verde, inaugurando la stagione del famoso “circolino”, luogo che ha contribuito a gran parte degli aneddoti e della “storia sociale” del quartiere.
In quegli stessi anni però c’è un altro luogo di ritrovo importante, la “Società Operaia di Staggiano” infatti donò in uso la propria sala riunione, situata nella zona “il fiume” in via F. Severi; qui il neonato Comitato Giovanile potè iniziare a riunirsi e prendere in mano sempre più la vita sociale e ricreativa del quartiere, questo infatti era l’unico luogo dove poter vivere il Saracino tutto l’anno, data la momentanea ristrutturazione dei locali in Via delle Gagliarde e la necessità di dover condividere gli spazi del “circolino” con le esigenze dell’oratorio.
Questi continui spostamenti e traslochi crearono ovviamente non poche problematiche ai quartieristi di allora, tanto che ci furono numerose lettere a mezzo stampa indirizzate all’amministrazione comunale di cui ve ne riportiamo una datata 1984 che fa capire in modo inequivocabile i grandi disagi ma anche la grande passione che animava il popolo bianco verde in quegli anni, queste parole difficilmente vi lasceranno indifferenti.
Tutti gli sforzi videro i loro frutti nella giornata del 18 marzo 1989 dove alla presenza del Sindaco Ducci e dell’intero quartiere, fu finalmente inaugurata la nuova e sopratutto definitiva sede storica del Quartiere di Porta Sant’Andrea. Con la nuova sede si avrà un incremento considerevole della vita sociale grazie finalmente a spazi idonei dove poter svolgere iniziative ed eventi. Nel nuovo complesso il grande salone centrale posto proprio sotto l’arco di via delle Gagliarde prenderà il nome, nel 1997, anno del primo anniversario della morte, di “Sala d’Armi Enzo Piccoletti” storico capitano e quartierista mai dimenticato.
Il 16 aprile del 2011 segna la chiusura di questa lunga e travagliata avventura, alcuni locali non più in uso adiacenti alla sede bianco verde vengono restaurati e convertiti in Museo delle lance d’oro e dei cimeli storici. É un opera che dona una nuova dimensione a tutto il Quartiere e conferisce ai numerosi oggetti al suo interno quell’alone di rispetto che è dovuto nei confronti di tutti quei manufatti che hanno costituito la storia della nostra manifestazione. All’interno del museo sono custoditi numerosi pezzi unici di grande valore fra cui annotiamo:
– Le lance d’oro vinte dal 1993 ad oggi
- I costumi di Luigi Sapelli detto Caramba, autore dei costumi del 1934
- i costumi di Nino Vittorio Novarese, autore dei nuovi costumi del 1956
Il museo è oggetto di visite di numerose scolaresche e tour organizzati, ma può essere visitato da chiunque contattando i numeri che troverete presenti nel sito del Quartiere di Porta Sant’Andrea.
Si ringrazia per il preziosissimo contributo Bulletti Stefano, Crestini Saverio, Sarrini Gianni.
Leonardo Maccioni