Tommaso Marmorini, “Per fare il giostratore occorre: impegno, sacrificio e serietà”

"non penso assolutamente di mettere da parte Sibilla con cui mi trovo benissimo, vedremo come vanno le cose da qui a settembre e poi decideremo"

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Tommaso grazie per aver accettato questa intervista con Correr Giostra, innanzitutto volevamo partire chiedendoti come stai, come hai vissuto questo anno incredibile che abbiamo appena passato? 

Devo essere sincero, pur essendo stato senza dubbio un anno e mezzo complicato per tutti mi reputo abbastanza fortunato perché ho avuto la possibilità di continuare a lavorare durante tutto il periodo del lock down. Questo unito al fatto che il pomeriggio mi recavo alle scuderie per muovere e accudire i cavalli mi ha permesso di passare comunque molto tempo fuori di casa e di accusare un po’ meno tutte le limitazioni a cui eravamo sottoposti.

Rientrando sul tema Giostra, per te ormai sono passati 3 anni da quel giugno 2018 dove esordisti in piazza facendo l’unico 5 di tutta la serata e portandoti a casa la lancia: durante questo periodo ti sei fermato a ragionare su tutto quello che comporta l’essere un giostratore? Hai ormai metabolizzato la cosa?

Beh sicuramente mi sono accorto che fare il giostratore vuol dire tantissime cose. Le responsabilità che hai non si concludono solo in piazza il giorno della Giostra ma durante tutto l’anno, sei una figura sempre al centro dell’attenzione ed è per questo motivo che ci sono necessarie tre caratteristiche per chi vuole indossare quel costume: impegno, sacrificio e serietà. Senza queste tre cose con i tempi che corrono oggi non hai speranze di durare in piazza, il livello è altissimo e ti devi allenare più degli altri se vuoi essere competitivo.

Ti chiedo un giudizio ovviamente personale sul tema caldo degli ultimi giorni; favorevole o contrario ad una Giostra con limitazioni dovute al pericolo di assembramento?

Su questo tema ne potremmo stare a parlare per ore, personalmente nell’ultimo periodo mi hanno dato un po’ noia le voci che sostenevano il fatto che la Giostra andasse fatta “per forza”. Io credo che la Giostra non debba essere paragonata a nessun altro evento sportivo o simile: se ci sono le condizioni per farla ben venga, altrimenti si aspetta. Su questo sono molto convinto, anche perché il giorno della Giostra è soltanto la punta dell’iceberg di una infinità di eventi collaterali che partono dalle settimane del quartierista e arrivano fino alla sfilata prima di scendere in piazza, se viene a mancare tutto questo la Giostra del Saracino non può ritenersi davvero tale. Inoltre aggiungo che il pericolo di assembramento credo sia inevitabile in quanto per il quartiere vincitore nonostante tutta la buona volontà non credo sarà possibile far rispettare le distanze durante i festeggiamenti… Fatta questa premessa è ovvio che adesso con l’avvicinarsi della sfida sono contento, carico ed elettrizzato nel prepararmi e rivivere le emozioni che quel giorno ti fa provare, dopo due anni di stop iniziare a sentire l’adrenalina degli allenamenti che si intensificano e l’avvicinarsi della sfida è davvero sensazionale.

Questa di Giugno è stata la terza giostra di fila non disputata, hai organizzato qualcosa di commemorativo magari con i tuoi amici delle scuderie il giorno in cui dovevi essere il protagonista della piazza o l’hai lasciato scivolare via come fosse un giorno normale?

No impossibile lasciarlo scivolare via come se niente fosse. Anche quest’anno come a settembre scorso abbiamo organizzato un pranzo con i miei amici per cercare di affievolire la tristezza del non poter essere in piazza e anche per non perdere lo spirito di aggregazione che è poi il vero motore che porta avanti tutto quanto.

Come stanno i cavalli? Per loro questo anno è stato sicuramente più rilassante. Quanto sono vere le voci che dicono che potresti cambiare Sibilla per settembre?

Ma in realtà non direi che li abbiamo fatti rilassare molto. Abbiamo sfruttato il tempo che abbiamo avuto per svolgere allenamenti sicuramente meno stressanti ma comunque non ci siamo davvero mai fermati con il lavoro. Per la seconda parte della domanda io non ho segreti e non ho nessun problema a dire che sto affiatando la conoscenza ed il lavoro con Conte Darko che è il cavallo con il quale Enrico ha disputato le due giostre del 2019. Detto questo non penso assolutamente di mettere da parte Sibilla con cui mi trovo benissimo, vedremo come vanno le cose da qui a settembre e poi decideremo.

Grazie per il tuo tempo Tommaso, per un sito di volontari come noi è sempre prezioso potervi ascoltare.

Grazie a voi per il grande lavoro che svolgete e per non averci mai fatto mancare notizie e spunti di Giostra durante tutto questo difficile periodo.

Leonardo Maccioni