Marco Salvadori, classe 1989 è il Maestro d’Arme di Porta Santo Spirito. Arriva al quartiere nel 2003, a 14 anni e inizia il servizio all’interno del Circolo, occupandosi della cucina, del bar e della cassa. Si veste per la prima volta nel 2007 che, ci tiene a precisare, fu “una giostra persa”.
Marco sei stato eletto nel 2018 e subito sei stato nominato Maestro d’Arme. Che cosa hai provato?
“E’ una sfida che ho accettato subito volentieri, seppure sapessi l’importanza e la complessità del ruolo. Negli anni avevo avuto modo di osservare e aiutare i miei predecessori, sapevo quanto questo compito fosse difficile e allo stesso tempo entusiasmante: hai uno sguardo privilegiato sul quartiere e sui quartieristi. Ognuno di noi ricorda il primo Maestro d’Arme con cui è sceso in piazza, sapere di poter essere quella figura per qualcun altro mi emozionava e mi emoziona ancora. Io, inoltre, ho avuto la fortuna di vestirmi quasi ogni anno dal 2007 a oggi, conosco bene l’emozione che prova un figurante quando indossa i nostri costumi e cerco di non dimenticarlo mai”.
Hai avuto anche la fortuna di vivere tante vittorie, cosa si prova?
“Da Maestro d’Arme ho vinto due giostre su quattro, un’ottima percentuale! Devo confessarti però che le giostre più belle per me restano quelle del 2012, esordio di Giamma ed Elia e quelle del 2016, anno dell’anemia. In quelle giostre forse c’è tutta la mia storia da quartierista: l’amicizia con Gianmaria, l’emozione di vedere uno di noi con la lancia in mano, la determinazione e l’unione del quartiere nell’affrontare le difficoltà, la capacità di rialzarsi sempre. Anche questa sensazione cerco di non dimenticarla e di trasmetterla più possibile ai giovanissimi”.
“C’è poi la giostra di settembre 2019, quella è invece la vittoria più significativa da Maestro d’Arme: a giugno c’era stata l’invasione della lizza da parte di alcuni nostri figuranti e io l’avevo vissuta come una sconfitta personale prima che come quartiere. Poter scendere nuovamente in piazza e vincere ha voluto dire molto per me”.
Marco ci racconti il ruolo del Maestro d’Arme? Noi siamo abituati a vedervi scendere in piazza ma dietro c’è molto altro, corretto?
“Assolutamente si, io parlo per me perché in ogni quartiere è diverso, da noi il maestro d’Arme deve monitorare i turni, le vestizioni e anche accogliere i giovani che si affacciano al quartiere. Il Maestro d’Arme è la persona che segue il quartierista dal primo turno, alla vestizione, fino al rientro al quartiere”.
“Credo sia proprio questa la bellezza del ruolo: arrivano questi ragazzini e tu hai modo di spiegargli come funziona, diventi il loro punto di riferimento, vivi con loro l’emozione dell’esordio in piazza e poi li vedi crescere all’interno del quartiere: c’è quello che inizia a lavorare alle scuderie, l’altro che si offre di gestire la cucina, l’animazione e qualcuno di loro prima o poi prenderà il mio posto”.
“L’altra cosa bellissima di questo ruolo è il gioco di squadra con gli altri consiglieri e soprattutto con il capitano: all’interno del nostro quartiere cerchiamo di valorizzare il più possibile l’impegno dei quartieristi, facendo vestire chi durante l’anno e durante il periodo estivo ha lavorato maggiormente; io ovviamente non posso avere occhi dappertutto, con me lavorano tutti i consiglieri segnalando chi si impegna, chi si è fatto notare e aiutandomi anche nella gestione dei turni. Quando apriamo il ristorante dobbiamo gestire due cucine, il servizio ai tavoli, i bar, il banchino e il kindergarten: è come se fosse un’azienda e le persone devono essere coordinate e scelte bene. Anche in questo ho la fortuna di poter contare su una grande squadra e soprattutto ho molta fiducia nei quartieristi: ci sono i più maturi che affiancano i giovanissimi. E’ davvero un ruolo bellissimo”.
Qual è il vestito più difficile da scegliere quando devi fare uscire la lista dei figuranti?
“Sicuramente le dame. I vestiti a disposizione sono pochissimi e sono invece tantissime le ragazze che aiutano e fanno vivere il quartiere, non sempre è possibile accontentare tutte e rispetto agli uomini devono aspettare molto tempo prima di riuscire a scendere in piazza”.
Marco come vedi questa giostra in tempo di Covid?
“Sarà una giostra entusiasmante perché torniamo sulla lizza dopo due anni, siamo tutti molto emozionati e carichi. Sarà ovviamente diverso e anche la gestione del quartiere è impegnativa, abbiamo creato delle procedure per le cucine, per la sanificazione, anche per la vestizione. Complicato ma è una gran bella sfida e anche in questo non posso che ringraziare i consiglieri e i quartieristi: abbiamo visto un’incredibile disponibilità da parte di tutti, il quartiere non si è mai fermato e in questi due anni ognuno ha continuato a lavorare e impegnarsi, basti pensare ai ragazzi che lavorano alle scuderie e al ristorante che è sempre rimasto aperto”.
Un’ultima domanda. Non ti chiederò chi è il favorito ma voglio sapere se hai qualche consiglio da dare a Lorenzo Casini, nuovo maestro d’Arme di Porta del Foro.
“No non ho consigli, ognuno ricopre questo ruolo in maniera diversa e io sono ancora un giovanissimo. Voglio però fargli un grande in bocca al lupo, augurandogli di divertirsi come mi sono divertito io in questi anni”.
Laura Pino