Fino al 1893 fra i due Bastioni si ergeva ancora Porta Santo Spirito, abbattuta in quell’anno per far posto alla barriera daziaria che consentiva l’ingresso in città. Costruita dalla famiglia fiorentina dei Medici, insieme a tutta la cinta muraria aretina intorno alla metà del 1500, la porta traeva la denominazione dall’antico monastero di Santo Spirito, per monache Clarisse, che dal 1262 al 1550 aveva qui avuto la sua seconda sede urbana. I “bastioni” nell’arco di tutti questi anni furono utilizzati per gli scopi più variegati che vanno dal semplice deposito di materiale agricolo ad una fabbrica di tessuti fino ad ospitare piccole recite teatrali.
Dal 1931 il Bastione di via Niccolò Aretino 4 è diventato la sede storica del quartiere giallo blu e lo è rimasto fino ad oggi, anche se i quartieristi della colombina hanno dovuto aspettare fino al 1992 perché anche l’altro bastione di via Spinello si è aggiungesse ad arricchire le stanze sociali del quartiere (fino a quel tempo infatti la struttura era utilizzata dall’amministrazione comunale come sala conferenze). Ma il 1992 non chiude ancora il cerchio delle trasformazioni, fu infatti nel 2003 che il quartiere potè usufruire delle attuali stanze dove è collocato il “Circolo dei Ghibellini”, precedentemente occupati da una pizzeria; possiamo affermare che questo momento segna una svolta nell’aggregazione del popolo giallo blu. Dal 2003 il circolo dei ghibellini gestito da Roberto Bisaccioni e Mauro Salvini ha trasformato la vita sociale, rimanendo sempre aperto dal mercoledì alla domenica compresi (ed anche ogni volta che ci siano eventi importanti come partite, commemorazioni, festività etc.) grazie anche al grande lavoro di volontariato portato avanti dai ragazzi e le ragazze del quartiere, che hanno finalmente trovato il luogo ideale dove spendere le serate a parlare di Giostra e non solo. Insieme alle scuderie Edo Gori il circolo è il centro di aggregazione più importante da cui scaturiscono idee, progetti e serate che coinvolgono tutto il quartiere. L’idea fondante del 2003 (a quel tempo rivoluzionaria) di tenere il circolo sempre aperto ha dato una spinta propulsiva al quartiere sia in termini numerici che di coesione.
Il bastione di via Spinello, ormai diventato dunque il punto di riferimento delle attività ricreative, ospita dal marzo 2013 anche il museo del quartiere di Porta Santo Spirito con, ovviamente, tutte le lance d’oro più alcuni oggetti storici di grande valore.
Ce ne parla Roberto Turchi, consigliere e addetto al museo.
“All’interno del nostro museo sono presenti tanti elementi di valore, primi fra tutti chiaramente, i costumi; ci sono tredici costumi di Nino Vittorio Novarese del 1956, tre di Luigi Spinelli detto “Caramba” del 1934 ed un vessillifero comunale del 1926 antecedente la Giostra disegnato ed eseguito dal pittore fiorentino Gualtiero de’ Bacci Venturi, che era stato anche l’ideatore dei costumi realizzati nella rievocazione del 1904 in occasione della festa in onore di Francesco Petrarca.
Un pezzo storico è il piatto in ceramica di Zulimo Aretini del 1931, nel quale si può leggere la scritta “Rione di P.s.s.” e non la dicitura quartiere, in quanto nella prima edizione ci furono 5 rioni; già nell’edizione successiva divennero 4 e della stessa serie sono stati ritrovati anche i piatti del Rione di Porta del Foro e Porta Crucifera e molto probabilmente anche un vaso dell’anno successivo di Porta Sant’Andrea. Altri elementi di grande valore sono sicuramente la Lancia da Giostra degli anni ’60 regalataci da Tripoli Torrini in occasione della visita al nostro quartiere nel 2011 ed un quadro raffigurante la Madonna del Conforto eseguito con il legno dall’artista Francesco Conti, dopo la vittoria del 1996.
Nel 2018 ci è stato donato dall’artista senese Rita Rossella Ciani un quadro molto particolare di sua creazione, rappresentante da un lato lo stemma del nostro quartiere e dall’altro la sede del Bastione. Rita è infatti molto legata a noi e dal settembre 1996 disegna i ceri votivi che ogni anno il nostro quartiere dona in occasione della Giostra di settembre e nel 2009 ha disegnato la bandiera di rappresentanza realizzata interamente in seta con una tecnica dell’ottocento, che esce solo il giorno delle estrazioni, anch’essa presente dentro il museo. L’artista nel 1999 vinse il concorso per la lancia d’oro di settembre 1999 e il drappellone del Palio di Siena del 2 luglio 2006.
Infine, ultimo per arrivo, una statua in bronzo che è stata collocata all’entrata del museo che rappresenta una testa di un cavallo, realizzata con l’antica tecnica di “cera persa” dalla fonderia artistica “Giuseppe Ruocco” di Napoli, e donata al quartiere da un nostro quartierista affiatato”.
Il museo può essere visitato gratuitamente ed è aperto ogni prima domenica pomeriggio del mese, in occasione della fiera antiquaria. È inoltre presente un gruppo di giovani volontari al fine di poter accontentare le varie scolaresche o alcune agenzie turistiche che vengono con i loro clienti. Un altro grande collaboratore del museo è Oscar Stanghini, capitano vittorioso alla fine degli anni ’60, che con i suoi aneddoti riesce a stupire sempre i visitatori.
Si ringrazia per l’indispensabile contributo Roberto Turchi, il Quartiere di Porta Santo Spirito e l’archivio storico per la concessione delle foto.
Leonardo Maccioni