Quartiere Porta Santo Spirito

ALBERGOTTI
Una delle famiglie più illustre della storia di Arezzo, oggi ancora presente, ha un ruolo fondamentale nella storia della città fino dalla nascita del Comune. Di parte Guelfa il primo personaggio è Teobaldo Albergotti. La nobile casata degli Albergotti ha dato ben tre Vescovi alla città di Arezzo: Giovanni (1371-1375), Giovanni II (1375-1390) e infine Agostino (1802-1825). Numerosi i palazzi nella cinta muraria tra i quali palazzo Albergotti il più celebre residenza del Granduca di Toscana.

AZZI
Della famiglia la figura più leggendaria è Ippolita che, all’indomani della battaglia di Campaldino guidò le difese della città dagli attacchi di Firenze respingendoli. Presenti ad Arezzo già nell’anno mille appartengono hanno origine longobarda. La famiglia Ghibellina degli Azzi Ghibellini giunge fino all’ottocento quando si divide in due rami gli Azzi-Vitelleschi e Vitelleschi-Azzi.

CAMAIANI
Le origini della famiglia, tra le più popolari di Arezzo,  hanno testimonianze sin dal 1114, sono di parte Guelfa mercanti e imprenditori. Fedeli al Granduca e al Papato raggiungono a metà del trecento la massima potenza. Nel 1560 Pietro Camaiani fu vescovo di Prato e nel 1584 Cosimo fu governatore di Fano. I Camaiani hanno avuto nella loro storia due membri degli Ordini di Malta e di Santo Stefano.

GUASCONI
La famiglia dei Guasconi ha tre rami uno fiorentino antica famiglia patrizia e quello trapiantato nel XIV secolo in Sicilia. Il ramo più antico della famiglia sembra però essere quello aretino risalente al santo aretino Andrea Guesconi martire delle persecuzioni anticristiane. Le fortune arrivano con il commercio e il prestito dei denaro. Di parte guelfa ricopre un importante ruolo nella città del Trecento. Il ramo aretino della casata si estingue già a metà del XVI.

LE NOBILI CASATE DEL CONTADO

TOLOMEI DEL CALCIONE
Antica famiglia senese di parte Ghibellina ne fanno parte della famiglia Pia Dè Tolomei presente nel nella Divina Commedia di Dante Alighieri al canto V del Purgatorio.

PAZZI DEL VALDARNO
I Pazzi del Valdarno sono di origine fiorentina. Personaggio leggendario della famiglia fu Guglielmo dei Pazzi del Valdarno. Conduce battaglie epiche come quella di Campaldino dalla parte Ghibellina, nipote del vescovo Ubertini. In romagna combatte a fianco di Guido da Montefeltro padre di Buonconte. Difende Arezzo da numerosi attacchi e conduce la compagnine ghibellina nel 1288 nelle “giostre del Toppo” raccontate sempre da Dante Alighieri nella Divina Commedia.

LA STORIA
Nella storia moderna della Giostra del Saracino è il primo Rione cittadino che si costituisce in una forma associativa ben prima della ripresa della giostra il 7 agosto del 1931. L’associazione rionale Santo Spirito si costituisce nel 1926 dotandosi di uno statuto, di un Consiglio Direttivo e di un programma di lavori. Promotore dell’iniziativa è Fiumicello Fiumicelli già primo cittadino di Arezzo nel 1923. Nulla viene lasciato al caso e il rione di Santo Spirito si dota anche di uno stemma disegnato da Ascanio Aretini segretario della Brigata degli Amici dei Monumenti. Lo stemma è lo stesso di oggi con i colori giallo e bleu in alto spicca la colomba dello Spirito Santo in mezzo alla porta e mura delle vedute di Benozzo Gozzoli e Piero della Francesca, sotto troviamo il ponte del fiume Castro.

CONSIGLIO DIRETTIVO 2022/2024
Rettore: Magi Giacomo dal 8 marzo 2024

subentrato a Gori Ezio
Rettore Vicario: Niccolini Fabio dal 8 marzo 2024

COMITATO GIOVANILE
Presidente: Caterina Turchi
Vice presidente: Gianmarco Rossi
Segretario: Benedetta Mazzierli
Cassiere: Giulia Gomitolini 

AREA TECNICA
Allenatore: Stefano Pelosi
Giostratori: Elia Cicerchia – Gianmaria Scortecci
Veterinario: Stefano Cavallini